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Pnrr, l'Italia chiede i soldi non usati dagli altri Stati, ma rischia di non spenderli

Economia

Lorenzo Borga

Il governo italiano ha fatto richiesta dei fondi avanzati dagli altri paesi europei, circa 80 miliardi di euro. LO SKYWALL

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Mentre nella maggioranza qualcuno ancora sostiene la necessità di rinunciare a una parte dei fondi del Pnrr (LO SPECIALE DI SKY TG24), in realtà il governo italiano ha già richiesto nuovi prestiti all'Unione Europea.

 

Lo scorso marzo l'Italia ha presentato richiesta formale per ottenere ulteriori soldi del Recovery Fund, tra quelli non richiesti dagli altri Stati membri. La Spagna ha fatto parte del leone, chiedendo a marzo 84 miliardi di prestiti da aggiungere ai sussidi incassati due anni fa. Da una prima ricognizione della Commissione (che andrà confermata entro agosto), i fondi avanzati da queste richieste ulteriori ammonterebbero a 80 miliardi di euro. A questi soldi punta, almeno in parte, l'Italia anche se non ha specificato la quantità di cui vuole farsi carico.

Serve un negoziato

Il nostro paese non potrà riceverli in modo automatico. Ha già infatti raggiunto - con i 122,6 miliardi di euro chiesti nel 2021 - la soglia massima prevista dal regolamento europeo. Il quale però prevede, "in circostanze eccezionali", che si possa superare la soglia, fissata al 6,8% del reddito nazionale lordo. L'Italia per accedere agli eventuali fondi dovrà dunque negoziare con la Commissione europea.

Capitolo RepowerEU

I soldi potrebbero essere spesi sul capitolo aggiuntivo al Pnrr che andrà aggiunto entro fine agosto, come previsto dal piano RepowerEU dedicato a energia e ambiente. I timori di Bruxelles sono però sulla capacità di spesa italiana. Nelle raccomandazioni specifiche 2023 la Commissione ha evidenziato "rischi crescenti di ritardi" nell'attuazione del Pnrr, a differenza di quanto accade in Spagna, Portogallo e Grecia.