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Inflazione, di quanto stanno salendo le rate di mutui e prestiti?

Economia

Vittorio Eboli

L'inflazione è l'aumento generalizzato dei prezzi: e lo ritroviamo non solo quando facciamo la spesa o paghiamo le bollette, ma anche quando chiediamo soldi in prestito: paghiamo di più di interessi. E la tendenza è destinata a durare. Vediamo quanto e come.

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Quando la BCE alzerà il costo del denaro, nella riunione del 27 ottobre, le rate dei mutui aumenteranno all’incirca di 50 euro (per un prestito di taglio medio, 140mila euro a 20 anni). È quanto emerge da una report di Mutuionline che si basa sullo scenario al momento più probabile: un rialzo dei tassi di 0,75% da parte di Lagarde a fine mese.

Per una rata sui 670 euro, aumento di 50

Se così sarà, chi ha in essere un mutuo a tasso variabile vedrà aumentare la sua rata mensile: nella simulazione, sale di circa 50 euro al mese. E chi vuole aprirne uno ora, troverà medesimi tassi dei contratti in essere, a meno che le banche non aumentino i loro spread, ossia quella parte di interessi che tengono fisso per sè, ma al momento non sembra essere alle viste un aumento generalizzato. Per chi ha in corso un finanziamento a tasso fisso, ovviamente non cambia nulla. Ma chi vuole sottoscriverne uno adesso, si sbrighi: le condizioni di mercato sono già peggiorate rispetto a prima dell’estate, ora le offerte migliori sfiorano il 3% (molte lo superano già) e da fine ottobre potrebbero avvicinarsi al 4%: nella simulazione, la rata mensile è più salata di oltre 50 euro, ovvero il 7% in più rispetto a fine settembre.

Prestiti personali, tassi salgono vero il 6%

Musica simile per i prestiti personali: secondo l’ultima rilevazione di Facile.it, per i finanziamenti legati alle cause più diffuse, tipicamente a tasso fisso (ad es., l’acquisto di beni durevoli come auto ed elettrodomestici, o per fare viaggi e vacanze) il tasso migliore che si trova oggi sul mercato si avvicina al 5,9%, contro il 5,7% di un anno fa. Nello stesso arco di tempo si nota un aumento del taglio medio richiesto (da 9 a 10mila euro) e una discesa dell’età media dei richiedenti (da 42 a 40 anni, discesa robusta, più di quanto possa apparire)