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Inflazione, balza il costo del carrello della spesa

Economia

Simone Spina

Confermato il robusto rialzo dei prezzi a dicembre (+3,9% annuo), quando l'inflazione ha raggiunto livelli che non si vedevano dal 2008. Sono rincarati molti dei beni più acquistati dalle famiglie. A trainare il carovita è l'aumento dei costi dell'energia. Il governo presto potrebbe intervenire nuovamente per ridurre l'impennata di luce e gas che pesa sulle bollette

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Tra le spese che sono cresciute di più negli ultimi mesi ci sono quelle che intaccano il portafoglio delle famiglie. Luce e gas in primis, ma anche benzina e trasporti in genere, cibo e bevande, l’affitto, i detersivi e tutto quello che serve per mandare avanti la casa.

I prodotti ad “alta frequenza”, quelli cioè più acquistati dagli italiani, sono rincarati a dicembre del 4 per cento annuo. E’ aumentato un po’ tutto, a livelli a cui non eravamo abituati da tempo, visto che i prezzi da qualche anno rimanevano ancorati a terra.

La ripresa economica, partita dopo le forti restrizioni della prima fase della pandemia, ha acceso la fame di energia e, a cascata, è avanzata l'inflazione: nel 2021 - ci dice l'Istat - a livelli (+1,9%) che non si vedevano dal 2012, con un rialzo che lo scorso dicembre è stato del 3,9 per cento annuo, quota massima dal 2008.

Siamo molto lontani dai rialzi a doppia cifra degli Anni '80, però, man mano che passano i mesi, l’idea che si tratti di un fenomeno passeggero si allontana. Le associazioni dei consumatori calcolano che ogni famiglia spenderà quest’anno oltre mille euro in più per far fronte alle spese ordinarie. Le imprese prevedono di dover sborsare 37 miliardi per l’energia contro gli 8 del 2019.

Elettricità, metano e altri combustibili, che erano diminuiti nel 2020, stanno trainando il carovita non solo in Italia, ma anche nel resto d’Europa e negli Stati Uniti, dove è al 7 per cento. La Banca centrale europea continua a giudicare l’inflazione temporanea e non sembra intenzionata a ritoccare all’insù i tassi.

Il nostro governo, invece, potrebbe presto intervenire di nuovo sulle bollette, dopo i nove miliardi e mezzo stanziati dall’estate scorsa per frenare l’impennata.


Misure costose, che potrebbero portare a un taglio permanente di una serie di balzelli (gli “oneri generali di sistema”) non legati direttamente ai consumi, ma si pensa anche ad aumentare la produzione del gas nazionale e alla possibilità di chiedere un contributo a chi ha fatto grandi profitti con il balzo dell’energia.