Il fallimento vero e proprio potrebbe essere dichiarato a fine novembre. In tal caso si apriranno i licenziamenti del personale e lo spacchettamento della società che sarà venduta a pezzi, separando la parte immobiliare dal marchio
200 dipendenti rischiano il licenziamento. Gas Jeans, il marchio di abbigliamento casual di proprietà del Gruppo Grotto, sta andando verso il fallimento. Lo scorso mercoledì, infatti, il maggior creditore non ha votato il piano di concordato dell’azienda entro il termine ultimo della mezzanotte. Si tratta del fondo Corporate credit recovery II che fa capo alla società DeA Capital, controllata dal Gruppo De Agostini. Il non voto, per legge paragonato a un voto negativo, chiude la strada del concordato preventivo in continuità, nonostante il voto favorevole del secondo creditore, la società del Tesoro Amco.
Le motivazioni della crisi
L'azienda nata nel 1984 a Chiuppano in provincia di Vicenza vive una situazione incancrenita da anni. Come riporta al Giornale di Vicenza Federico Casa, legale dell’azienda con Fabio Sebastiano e Paolo Dal Soglio: "DeA ritiene che non possa essere votato un concordato che consentirebbe ai Grotto di tornare in bonis". Nonostante i debiti che i creditori reclamano, l'impresa oggi è in utile per 7 milioni di euro. Il concordato avrebbe previsto il pagamento dei creditori attraverso il flusso dell’attività e consentito la continuità dell’azienda. Un marchio italiano nel settore tessile inserito nel territorio e tessuto sociale vicentino.
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Gli sviluppi
L’esito della votazione verrà inviato dal Commissario al giudice Giuseppe Limitone che fisserà un’udienza pre-fallimentare. Il fallimento vero e proprio potrebbe essere dichiarato a fine novembre. Se dovesse accadere, si aprono i licenziamenti del personale e lo spacchettamento della società che sarà venduta a pezzi, separando la parte immobiliare dal marchio.