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Malacrida (Adecco): non ci sarà la valanga di licenziamenti, non ci sarà un "firing day"

Economia

«Il lavoro c’è o non c’è?» Questa la prima domanda rivolta all'AD di Adecco in Italia Andrea Malacrida da Mariangela Pira nel panel dedicato al lavoro.

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Nel primo trimestre del 2021, Adecco ha registrato un incremento molto marcato dei contratti (oltre il 60% in più rispetto al 2020, anno della pandemia), numeri che ci hanno permesso di registrare il record storico degli ultimi venti anni. «Il lavoro, dunque, sembra esserci, e l’effetto ripartenza cominciamo a sentirlo» - spiega Malacrida a Live In Firenze - «come testimoniato dall’Istat che nel mese di aprile 2021 ha registrato un incremento di oltre 120 mila occupati rispetto a gennaio 2021. L'aumento coinvolge sia uomini che donne e si concentra tra i dipendenti a termine. Questo accade nonostante la crisi che abbiamo vissuto e nonostante il “caro prezzo” che abbiamo già pagato: secondo gli ultimi dati Istat sono 870 mila i posti di lavoro persi da inizio pandemia». Non ci dovrebbero invece essere problemi per i licenziamenti: «Non ci aspettiamo situazioni apocalittiche. Le aziende non sono in attesa di un “firing day”» ha detto a Live In Firenze.

Domanda e offerta di lavoro

Detto questo, abbiamo ancora un grosso problema di disallineamento tra domanda e offerta: un esempio di ciò che le aziende chiedono sempre più insistentemente e che ancora manca in molti professionisti sono le competenze digitali, diventate un requisito base dal quale non si può più prescindere. Secondo l’ultima edizione del Future of Jobs del World Economic Forum, infatti, lo sviluppo della tecnologia porterà il 15% della forza lavoro delle aziende a dover cambiare modo di lavorare entro il 2025, e in media il 6% dei lavoratori potrebbe essere sostituito dalle macchine. Ma il report prevede anche che la distruzione di posti di lavoro sarà compensata dalla crescita dell'occupazione nei "posti di lavoro del futuro”.

Tecnologia a disposizione del lavoro

Un esempio di soluzione per sviluppare competenze digitali, e non solo, secondo Adecco è rappresentato da PHYD: una piattaforma tecnologica, sviluppata in collaborazione con Microsoft per la parte di intelligenza artificiale, in grado di generare un indice di occupabilità individuale, vale a dire un valore che indica quanto le competenze hard e soft in possesso sono apprezzate e spendibili nel settore di riferimento di ogni individuo e come colmare eventuali gap rispetto alle proprie ambizioni professionali. «Ma PHYD» - dice Malacrida - «è anche uno spazio fisico tecnologicamente avanzato e inaugurato lo scorso settembre 2020 nel cuore di Milano di nome PHYD Hub, un contenitore d’innovazione che ospita corsi, workshop, talk ed eventi, all’insegna della condivisione di esperienze e conoscenze. Un servizio sociale che abbiamo voluto mettere a disposizione di studenti e professionisti per aiutarli a trovare il giusto indirizzo nel mercato del lavoro».

La povertà in Italia

Malacrida ha più volte sottolineato quali siano i problemi alla base del reddito di cittadinanza, misura che sembrerebbe essere stata costruita solo per sostentare economicamente le persone, senza però favorirne l’orientamento al lavoro o supportarle nel percorso di reintroduzione all’interno del mercato. Il rapporto Istat sulla povertà ad esempio ci mostra una situazione complessa, aggravata dall’emergenza pandemica: nell’ultimo anno infatti la povertà assoluta è aumentata raggiungendo il livello più elevato dal 2005, inizio delle serie storiche. Si trovano in questa condizione oltre due milioni di famiglie italiane (7,7% del totale) e la crescita più elevata si registra al Nord. Così, se nel 2019 le famiglie povere del nostro Paese erano distribuite quasi in egual misura al Nord (43,4%) e nel Mezzogiorno (42,2%), nel 2020 arrivano al 47% al Nord contro il 38,6% del Mezzogiorno, con una differenza in valore assoluto di 167mila famiglie.

È dunque fondamentale offrire un sostegno alle famiglie in difficoltà, secondo Malacrida, e allo stesso tempo offrire politiche attive del lavoro, in corsi di formazione e avviamento al lavoro, upskilling e reskilling. Queste misure, a complemento dei sussidi, appartengono secondo Adecco a una visione socio-politica lungimirante, che non fa clamore sul breve periodo, ma che è in grado di dare risultati a lungo termine in una prospettiva temporale ampia.