
Coronavirus, dai primi due casi a oggi: le tappe della pandemia in Italia. FOTO
Il 30 gennaio 2020 una coppia cinese risulta positiva: sono i primi sul territorio italiano. Il 20 febbraio il primo caso “autoctono”, un 38enne di Codogno, anche se successivamente diversi studi hanno trovato prove che il virus circolasse già almeno dalla fine di dicembre. Tra immagini diventate simbolo e momenti chiave dell'emergenza, ecco i passaggi più importanti della lotta alla pandemia a un anno dalla scoperta dei primi casi in Italia, fino all'arrivo dei primi vaccini

Dopo i primi casi registrati a Wuhan, metropoli e capoluogo della provincia di Hubei, e i primi contagi fuori dalla Cina, il 30 gennaio 2020 arriva la notizia dei primi due casi accertati di coronavirus anche in Italia: si tratta di due turisti cinesi che sono stati ricoverati in isolamento all'ospedale Spallanzani di Roma. L'Italia, annuncia il premier Conte, ha deciso di chiudere il traffico aereo da e per la Cina
Lo speciale coronavirusIl 31 gennaio il Consiglio dei ministri decreta lo stato d'emergenza per il rischio sanitario legato al coronavirus, per una durata iniziale di 6 mesi. Vengono stanziati 5 milioni di euro
Coronavirus, dal primo caso alla pandemia globale: le tappe. FOTOIl 2 febbraio i virologi dello Spallanzani, a meno di 48 ore dalla diagnosi di positività per i primi due pazienti in Italia, riescono a isolare il virus responsabile dell'infezione. Nella foto, da destra a sinistra, le ricercatrici Maria Rosaria Capobianchi, Francesca Colavita e Concetta Castilletti che hanno isolato il virus (Twitter/ Salute Lazio)
Coronavirus in Italia: dati, infografiche e mappeIl 3 febbraio vengono rimpatriati dalla Cina 56 italiani residenti a Wuhan
Covid-19, il vaccino in Italia e nel mondo: DATI E GRAFICITra il 21 e il 22 febbraio si registrano i primi contagi in Italia legati al Covid19. L'emergenza investe anche il nostro Paese con i focolai maggiori nel Lodigiano, in Veneto, e successivamente nella Bergamasca, tra le zone più tragicamente colpite dalla pandemia (nella foto, Codogno nel Lodigiano)
Un anno fa i primi due casi in Italia: VIDEOIl premier Conte, la Protezione civile e i ministri competenti tengono una serie di riunioni per intraprendere le misure per contenere i contagi. Il Cdm nella serata tra il 22 e il 23 febbraio vara un decreto per contrastare la trasmissione del virus
Il 4 marzo, il premier italiano firma un nuovo decreto: scuole e università chiuse fino al 15 marzo, campionato di calcio a porte chiuse per un mese e restrizioni anche per cinema e teatri. Vengono stabilite regole per prevenire il contagio: lavaggi frequenti delle mani, mascherine, distanza di sicurezza di un metro, da evitare strette di mano e abbracci
Nella notte tra il 7 e l'8 marzo, con un nuovo decreto, Conte limita le possibilità di movimento nelle zone più colpite dal contagio, in entrata e in uscita e all'interno dei territori. La sera del 9 marzo, con un nuovo decreto in vigore dal giorno successivo, tutta l'Italia diventa zona rossa: ha inizio il lockdown
La pandemia segna a fondo le vite degli italiani. E a testimoniarlo ci sono anche diverse immagini diventate simboliche nel corso dei mesi. Una delle prime è quella del 10 marzo che ritrae Elena Pagliarini, infermiera di Cremona, mentre si riposa stremata, ancora con la tuta protettiva, simbolo degli sforzi sostenuti da tutto il personale sanitario italiano
Resteranno impresse anche le immagini dell'assalto agli ultimi treni disponibili, tra il 7 e l'8 marzo, da parte dei cittadini originari del Sud che sono tornati a casa prima che fosse effettivo il decreto che istituiva il lockdown
Il 15 marzo, un’altra foto indimenticabile: quella di Papa Francesco, che, lasciato a piedi il Vaticano, si è prima recato in visita alla Basilica di Santa Maria Maggiore per rivolgere una preghiera alla Vergine e poi ha percorso un tratto di via del Corso, deserta, "come in pellegrinaggio" per raggiungere la chiesa di San Marcello al Corso dove ha pregato davanti al Crocifisso che nel 1522 venne portato in processione per i quartieri della città perché ponesse fine alla “Grande Peste”
Le città sono deserte, e la corsa dei contagi non accenna a rallentare. Una delle foto più tristemente potenti della pandemia in Italia è quella dei mezzi dell'esercito mentre portano decine di bare dal cimitero di Bergamo - una delle province più colpite - in forni crematori di altre regioni, a causa del grande numero di vittime. L'impressionante colonna di mezzi militari ha attraversato la sera del 18 marzo il cuore della città
È il momento più duro della pandemia in Italia, con contagi e vittime che crescono esponenziamente, e gli ospedali sovraffollati con il personale sanitario costretto a turni di lavoro massacranti
Il 21 marzo Conte torna a rivolgersi all'Italia: "È la crisi più difficile che il Paese sta vivendo dal secondo dopoguerra". Entrano in vigore nuove misure: chiuse tutte le aziende non strategiche fino al 3 aprile. Aperti supermercati, farmacie e altri servizi essenziali. Le misure vengono prorogate due volte, fino al 3 maggio
Tra i lasciti della pandemia anche la didattica a distanza, utilizzata per proseguire le attività scolastiche durante la chiusura degli istituti
Tra le immagini di questa fase anche quelle dei flashmob dai balconi con le persone che cantano l'inno nazionale o le canzoni simbolo del Paese
Passeranno alla storia anche le foto della preghiera del Papa in una piazza San Pietro deserta, il 27 marzo. Il Pontefice, sotto la pioggia e in un silenzio assordante, ha lanciato il suo 'grido': "Dio, non lasciarci in balia della tempesta". Poi, la benedizione del tutto inedita: quella Urbi et Orbi e la possibilità di avere l'indulgenza plenaria, solitamente riservata a Pasqua e Natale
Sempre il 27 marzo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella invia un messaggio agli italiani in tv. In un fuori onda il capo dello Stato si sistema i capelli e ammette davanti a chi lo sta riprendendo: "Non vado dal barbiere neanche io…". È un’altra delle immagini che rimarranno impresse
Il 26 aprile, con il calo dei contagi, il premier Conte annuncia che dal 4 maggio parte la cosiddetta fase 2. Riapre la maggior parte delle attività produttive, i negozi dal 18 maggio. Resta il distanziamento sociale e resta anche il divieto di assembramento. Nei luoghi chiusi obbligatorio indossare la mascherina
Il 13 maggio, per far fronte alle conseguenze economiche delle chiusure, il governo vara il decreto Rilancio, maxi manovra da 55 miliardi di euro per far ripartire l’economia. Stanziati 25,6 miliardi per i lavoratori (tra proroga della cassa integrazione e bonus autonomi), 15-16 miliardi per le imprese, 3,25 miliardi per la sanità, 1,4 miliardi per ricerca e università e i fondi per reddito di emergenza e regolarizzazione dei migranti
Dal 18 maggio l'Italia prova quindi a ripartire: riaprono bar, ristoranti e negozi. Ricominciano le messe. I mezzi di trasporto e le strade delle città si ripopolano. Il tutto osservando le nuove regole di sicurezza: dal distanziamento sociale all'utilizzo delle mascherine. E il 3 giugno riaprono i confini regionali e gli italiani sono completamente liberi di muoversi nel Paese
Il 14 settembre arriva anche la riapertura ufficiale delle scuole in Italia, con nuove regole per cercare di contenere la diffusione dei contagi
Dal 13 ottobre, di fronte alla crescita della curva dei contagi, arrivano nuove misure restrittive. Come stabilisce un nuovo Dpcm, c'è l’obbligo della mascherina anche all’aperto. Vietati i party al chiuso e all'aperto, mentre in casa la “forte raccomandazione” è quella di non accogliere più di 6 familiari o amici con cui non si conviva. Le attività di bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie sono consentite fino alle 24 con servizio al tavolo e fino alle 21 in assenza di servizio al tavolo
Nella serata del 18 ottobre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia un nuovo Dpcm, in vigore dal giorno successivo. Arrivano una nuova stretta alla movida e regole per bar e ristoranti. Le scuole rimangono aperte ma con un'ulteriore "modulazione" della gestione degli orari d'ingresso e di uscita degli alunni. Viene data a palestre e piscine una settimana di tempo per allinearsi ai protocolli di sicurezza
Nella notte tra il 24 e il 25 ottobre il presidente del Consiglio ha firmato un nuovo Dpcm, in vigore da lunedì 26 ottobre fino al 24 novembre, con misure ancora più restrittive su tutta l'Italia: chiusura alle ore 18 di tutti i ristoranti, bar e gelaterie, stop a palestre, piscine, teatri, cinema, impianti sciistici e sale giochi. Didattica a distanza anche oltre il 75% per le scuole superiori
La sera del 3 novembre il premier Conte firma un nuovo Dpcm, le cui misure entrano in vigore il 6 novembre. Viene istituito un regime di chiusure differenziate a seconda della fascia di rischio contagio alla quale appartiene una regione: gialla, arancione o rossa. Su tutto il territorio nazionale coprifuoco dalle 22 alle 5
Il 3 dicembre viene emanato un nuovo dpcm con le misure per le feste natalizie. Divieto di spostarsi tra Regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio. A Natale, Santo Stefano e Capodanno è vietato uscire dal proprio comune. In questi tre giorni ristoranti aperti solo a pranzo. Coprifuoco per Capodanno dalle 22 alle 7 del mattino. Disposta la chiusura dei centri commerciali nei fine settimana. Quarantena per chi torna dall'estero e per turisti che arrivano in Italia
Il camion con le prime 9.750 dosi del vaccino Pfizer arriva in Italia il giorno di Natale: parte dal Belgio, attraverso il confine il Brennero e arriva in serata nella caserma di Tor di Quinto a Roma, scortato dai carabinieri. Poi, a Santo Stefano allo Spallanzani la suddivisione delle dosi da mandare alle Regioni
Intanto si è aperta però la crisi di governo dopo le dimissioni delle ministre Bellanova e Bonetti, e del sottosegretario Scalfarotto, di Italia Viva, che lascia la maggioranza. Il 26 gennaio Conte annuncia le proprie dimissioni e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella avvia le consultazioni