“La grotta è ancora per molta parte inesplorata, si va avanti per la curiosità di scoprire, è un po’ come per chi va sulla luna" dichiara Finazzi, lo speleologo che ha scoperto la grotta nel 2006
L'Abisso Bueno Fonteno è la cavità carsica dove la speleologa di 32 anni Ottavia Piana è rimasta intrappolata mentre mappava una zona a 400m di profondità. Situata nel comune di Fonteno è la grotta più estesa della Bergamasca, estendendosi per circa 515 metri in profondità. Risulta essere fra le prime 20 grotte per estensione dell'Italia, è caratterizzata da grotte, canyon, e pareti verticali e ha una lunghezza complessiva di 19 chilometri. All’interno ci sono corsi d’acqua che diventano torrenti durante le piogge. A fine 2012 la scoperta di un nuovo labirinto sotterraneo con circa 10 chilometri di sviluppo a 500 metri di profondità. Nel luglio 2023 Piana venne tirata fuori in un paio di giorni. Stavolta avrebbe fratture anche al torace. Maurizio Finazzi è lo speleologo che ha scoperto la grotta nel 2006 e afferma che: “La grotta è ancora per molta parte inesplorata, si va avanti per la curiosità di scoprire, è un po’ come per chi va sulla luna. Siamo stati su Marte ma non sappiamo ancora cosa abbiamo sotto i piedi”, aggiunge Finazzi sui soccorsi: “Sono ottimista, andrà tutto bene anche se ci vorrà un po’ di tempo per riportare Ottavia a casa. L’anno scorso ci sono voluti due giorni, ma questa volta Ottavia era più in profondità”.
I soccorsi
Nella notte tra sabato 14 e domenica 15 dicembre, la speleologa trentaduenne Ottavia Piana è rimasta intrappolata all'interno della grotta Bueno Fonteno, nei pressi del Lago di Iseo in provincia di Bergamo, dopo essersi infortunata per via di una caduta da un'altezza di 5 metri che le ha provocato traumi a gambe, torace e volto. Serviranno ancora 36-48 ore per l'uscita della speleologa dalla grotta, a dirlo sono le stime del Soccorso Alpino e Speleologico confermando che al momento Ottavia è vigile e collaborativa, la situazione è sotto controllo e le squadre del CNSAS sono intervenute tempestivamente, assistendo la ferita e iniziando le lunghe operazioni di soccorso. Queste sono le ultime informazioni arrivate questa mattina dai soccorritori. Le comunicazioni tra l'esterno e l'interno della grotta sono garantite da un cavo telefonico posizionato lungo tutto il percorso. Il dottor Rino Bregani, medico del Soccorso alpino, ha riferito “Parla molto poco e dice che non entrerà più in una grotta”.