In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Inizio scuola a ottobre per il troppo caldo, genitori contro la proposta dei professori

Cronaca
©IPA/Fotogramma

Niente lezioni a settembre: è la proposta lanciata da diverse associazioni di docenti e sindacati che chiedono al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara di ripensare il calendario scolastico

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

La proposta ha fatto grande scalpore, ma sino agli inizi degli anni ‘50 il calendario scolastico prevedeva l’avvio delle lezioni a ottobre. Niente scuola a settembre è la proposta lanciata da diverse associazioni di docenti e sindacati che chiedono al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara di ripensare il calendario scolastico perché in molti istituti si gela d’inverno e fa troppo caldo d’estate Le aule spesso non sono attrezzate e hanno termosifoni non funzionanti e mancano i condizionatori. La proposta preoccupa i genitori che faticano già parecchio ad organizzarsi nei tre mesi estivi per la gestione dei figli, tra centri estivi, corsi e attività quasi sempre a pagamento.

Richiesto parere dei medici

Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani (Cnddu) ha suggerito di riflettere sull’opportunità di attendere un mese ancora e ha scritto al presidente della Società italiana di pediatria, Annamaria Staiano, al presidente della Federazione italiana medici pediatri, Antonio D'Avino, e al presidente dell'Associazione nazionale pedagogisti, Maria Angela Grassi, per avere un parere scientifico sui benefici della proposta.

La lettera al ministro Valditara

Il coordinatore del Cnddu Romano Pesavento in una lettera indirizzata al ministro Valditara e alle regioni, ha sottolineato l'importanza di valutare lo slittamento del calendario per evitare possibili malori sia per gli studenti fragili che per gli insegnanti, la cui età media è spesso elevata. Anche Marcello Pacifico, presidente dell'Anief avvalla questa proposta.

leggi anche

Scuola, oltre 500 presidi a rischio assunzione: nomine sospese dal Tar