"Dopo aver perso i raccolti a causa della mancanza d'acqua, l'isola teme ora di perdere anche i turisti", così titola il quotidiano americano in un lungo articolo che approfondisce cause e conseguenze di una delle peggiori siccità in decenni
La siccità in Sicilia approda sul New York Times: "Dopo aver perso i raccolti a causa della mancanza d'acqua, l'isola teme ora di perdere anche i turisti", titola il quotidiano americano notando che parte dell'Italia meridionale e di altri Paesi sono messe alla prova da una delle peggiori siccità in decenni. Un articolo che non è passato inosservato, anche tra alcuni esponenti della politica italiana.
Il calo del turismo
"Siamo costretti a sacrificare i danni all'agricoltura, ma dobbiamo cercare di non far danni al turismo perché si peggiorerebbero ulteriormente le cose", ha detto al giornale Salvatore Cocina, capo della protezione civile dell'Isola, osservando che la stragrande maggioranza dell'acqua disponibile in Sicilia finisce ad uso agricolo. In confronto la popolazione ne usa solo una frazione anche quando durante l'estate arrivano milioni di turisti. L'impatto, a dispetto dei razionamenti, si e' pero' fatto sentire su alcune strutture turistiche minori: "Alcuni piccoli bed and breakfast hanno dovuto ritirare stanze dal mercato o indirizzare i clienti ad altri hotel", ha detto al NYT Francesco Picarella, responsabile di Federalberghi ad Agrigento. A suo avviso però, hanno creato più danni gli articoli di giornali che hanno parlato di turisti in fuga a causa dell'assenza di acqua: "Le prenotazioni sono calate significativamente dopo la pubblicazione di queste notizie, provocando un intervento della Regione per salvare la stagione turistica".
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Il commento della ministra Santanchè
Nel frattempo la ministra del Turismo Daniela Santanchè critica in parte il quotidiano americano scrivendo su X che ''nessuno nega il dramma della siccità in Sicilia ma inaridire anche il turismo quasi colpevolizzandolo come fa il New York Times aggiunge danno al danno per la Sicilia''. A questo risponde invece il capogruppo di Azione Matteo Richetti che in una nota ribadisce come "a 40 gradi tutto evapora: gli slogan, il qualunquismo, il negazionismo, il massimalismo ideologico. E rimane solo la realtà: fatta di cambiamenti climatici e siccità devastante. Dovevamo fare un PNRR pieno di investimenti in questo senso. Abbiamo fatto un po' di inutile spesa corrente zeppa di consulenze e interventi immateriali. Si continua a scherzare con un fenomeno che produce una vera e propria catastrofe. E la Ministra Santanchè se la prende con il New York Times che denuncia ciò che sta accadendo. Si chiama Esecutivo perché deve eseguire e invece non si vede nessuna realizzazione concreta. Se non gli attacchi ai giornalisti, anche stavolta che prima si sono qualificati". Sulla stessa lunghezza d’onda anche Pietro Lorefice, senatore segretario di presidenza del Senato e parlamentare del M5s, che secondo cui "ormai va riscontrata una nuova e imbarazzante tendenza di questa maggioranza: incolpare il giornalismo di fare ciò per cui ontologicamente esiste, ovvero raccontare e riportare ciò che accade nel mondo. L'ultima deresponsabilizzazione in tal senso viene dalla ministra Santanchè che oggi ha da ridire sul giornalismo addirittura d'oltreoceano, ovvero un articolo del New York Times che riporta la tragica, incresciosa, indecente situazione di siccità presente in Sicilia, mettendola sotto i riflettori internazionali”.