Il curandero e musicista si racconta su YouTube, tra sciroppi, infusioni all’ayahuasca, pastiglie di cannabis. C'era anche lui al ritiro cui ha partecipato Alex Marangon, il barman 25enne trovato morto nel Piave, con segni di violenza sul corpo
La sera in cui Alex Marangon è morto c'era anche lui, el curandero colombiano e sciamano Jhonni Benavides. Lui che, attivo sui social, inneggia alle tisane, agli infusi all’ayahuasca (cui dedica anche una canzone). "Per me - dice - l’ayahuasca è una pianta maestra che ci dà l’opportunità di entrare in un campo informazionale per la nostra crescita personale. Nella mia forma di sentire questa medicina ha la capacità di unire tutte le arti della vita e ci insegna l’arte del buon vivere". Fare uso di questi infusi fa parte del vivere bene, secondo Jhonni. Lo stesso "bien vivre" che sarebbe stato replicato nella sera incriminata, in cui sarebbero stati il curandero e il suo assistente a vedere Alex per ultimi, raggiungendolo fuori. Non è chiaro se con Benavides e l’assistente ci fossero altre persone.
Benavides e il suo assistente ora irreperibili
Jhonni Benavides ha guidato l’incontro del 28 e 29 giugno organizzato nell’Abbazia di Santa Bona a Vidor da Andrea Gorgi Zuin, detto "Zu" e Tatiana Marchetto "Tati" di ZuMusic Project. Zuin e Bonavides si sono incontrati dieci anni prima in Colombia, diventando amici. Lo sciamano Jhonni Benavides e il suo assistente medico sarebbero stati loro gli ultimi a parlare con il ragazzo, uscito all’improvviso nel corso del rituale di musica-medicina e poi scomparso nel buio della notte. Non viene escluso dagli investigatori che l'aggressione violenta possa essere stata messa in atto da più persone disturbate dall'arrivo improvviso di Marangon sul greto del Piave.
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La famiglia di Alex chiede silenzio
"La famiglia Marangon chiede un momento di rispetto e comprensione, sia per la difficoltà emotiva che caratterizza questo doloroso momento che per rispetto del segreto istruttorio che caratterizza queste delicatissime fasi di indagine", affermano in una nota gli avvocati Nicodemo Gentile, Piero Coluccio e Stefano Tigani, legali della famiglia del giovane trovato morto sul Piave dopo un rito sciamanico a Vidor. “Questo – aggiungono i legali – è per Sabrina, Luca e Giada il momento di concentrarsi sui preparativi per l'ultimo saluto da dare ad Alex e, se e quando ci sarà necessità di parlare con i media, saranno loro a farsi avanti. I signori Marangon ripongono nella Procura tutta la fiducia di cittadini e confidano nel fatto che la verità sulla morte del loro congiunto sia garantita quanto prima”.