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Milano, i pm sequestrano il Cpr di via Corelli

Cronaca
©IPA/Fotogramma

Il centro era già stato oggetto di perquisizioni della guardia di finanza lo scorso primo dicembre, dalle quali era emersa, tra le altre cose, una grave carenza di cure mediche agli ospiti della struttura

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I pm di Milano Paolo Storari e Giovanna Cavalleri hanno disposto un sequestro impeditivo d'urgenza della società Martinina srl che gestiva il Cpr di via Corelli a Milano, già oggetto di ispezione nell'inchiesta della guardia di finanza lo scorso primo dicembre. Dall'operazione, per frode e turbativa, era emerso che i migranti, tra le altre cose, non ricevevano cure e mangiavano cibo scaduto. Di fatto la Procura, con questo provvedimento, ha sequestrato il Centro di permanenza per i rimpatri. Il provvedimento, se verrà convalidato dal gip, porterà alla nomina di un amministratore giudiziario per gestire la struttura. 

Il provvedimento

Per il 15 dicembre era fissata un'udienza, davanti al gip Livio Cristofano, su una richiesta di misura interdittiva per bloccare la possibilità per la srl di vincere in futuro altre gare d'appalto per la gestione del centro. Nell'inchiesta, però, gli inquirenti hanno scoperto che per la Martinina srl, con sede a Salerno, era stata prorogata, a metà novembre, per un anno la convenzione con la Prefettura per la gestione del centro di via Corelli. Da qui l'esigenza di sequestrare il ramo d'azienda della srl e di fatto il Cpr, per impedirne la gestione da oggi in avanti da parte dell'azienda. Il provvedimento dovrà essere convalidato dal gip Cristofano. Se darà l'ok ci sarà la nomina di un amministratore giudiziario che si occuperà del Centro. 

Il provvedimento

Per il 15 dicembre era fissata un'udienza, davanti al gip Livio Cristofano, su una richiesta di misura interdittiva per bloccare la possibilità per la srl di vincere in futuro altre gare d'appalto per la gestione del centro. Nell'inchiesta, però, gli inquirenti hanno scoperto che per la Martinina srl, con sede a Salerno, era stata prorogata, a metà novembre, per un anno la convenzione con la Prefettura per la gestione del centro di via Corelli. Da qui l'esigenza di sequestrare il ramo d'azienda della srl e di fatto il Cpr, per impedirne la gestione da oggi in avanti da parte dell'azienda. Il provvedimento dovrà essere convalidato dal gip Cristofano. Se darà l'ok ci sarà la nomina di un amministratore giudiziario che si occuperà del Centro. 

Le condizioni dei migranti

Nel provvedimento viene riportata la relazione di un medico, consulente della Procura, sulle condizioni dei migranti, anche ascoltati dagli investigatori e le cui testimonianze sono agli atti. Già durante le perquisizioni di inizio mese erano emerse ravi carenze nella cura degli ospiti della struttura. Migranti con tumore al cervello o epilettici oppure con gravi problemi psichiatrici considerati "idonei alla vita della comunità ristretta" ma in realtà non sottoposti a visita medica. Ospiti senza un supporto psicologico e psichiatrico poiché il personale "non conosce" "lingua" degli ospiti. E poi mancanza di medicinali, un presidio sanitario "gravemente deficitario" a cui si aggiungono, tra l'altro, camerate "sporche", bagni "in condizioni vergognose" e "cibo maleodorante, avariato (...) scaduto".

Condizioni dei migranti

Nel provvedimento viene riportata la relazione di un medico, consulente della Procura, sulle condizioni dei migranti, anche ascoltati dagli investigatori e le cui testimonianze sono agli atti. Già nei giorni scorsi era venuto a galla che in via Corelli c'erano migranti con tumori al cervello o epilettici, oppure con gravi problemi psichiatrici, considerati "idonei alla vita della comunità ristretta", ma in realtà non sottoposti a visita medica. E poi ospiti senza un supporto psicologico e psichiatrico poiché il personale "non conosce" la loro "lingua". E ancora mancanza di medicinali, un presidio sanitario "gravemente deficitario" a cui si aggiungono, tra l'altro, camerate "sporche", bagni "in condizioni vergognose" e "cibo maleodorante, avariato (...) scaduto". Sono indagati i due amministratori di fatto e di diritto della srl, Alessandro Forlenza e Consiglia Caruso. Secondo l'accusa, sarebbe stata commessa una frode "nella esecuzione del contratto di appalto" con "espedienti maliziosi e ingannevoli, idonei" a farlo apparire "conforme agli obblighi assunti" per garantire una ospitalità adeguata ai migranti. In base al capo di imputazione, i due avrebbero simulato, producendo documenti "contraffatti" e con firme pure di defunti, "la presenza" di servizi "pattuiti in sede contrattuale con la Prefettura (...) in realtà mai prestati o comunque prestati in maniera largamente insufficiente". Tutto questo per aggiudicarsi una gara, nell'ottobre 2022, da quasi 4 milioni e mezzo per un anno. La Prefettura di Milano aveva spiegato che "nei mesi scorsi erano emerse criticità gestionali" in via Corelli ed era stato avviato un procedimento amministrativo a carico dei gestori che "si è concluso quindi con l'irrogazione della massima sanzione convenzionalmente prevista".