Dossieraggio politici e vip, Crosetto: “Grave fuga di notizie”. Cosa si sa dell'inchiesta
CronacaProseguono gli accertamenti coordinati dalla Procura della Repubblica di Perugia. Indagato un appartenente alla guardia di finanza: il reato contestato è accesso abusivo a un sistema informatico. Il ministro della Difesa, unico nome per ora reso noto fra quelli "nel mirino", parla di "un sistema di dossieraggio illegittimo, fatto per indebolire le istituzioni e perseguire interessi opachi". C’è riserbo sull'identità di altre persone che potrebbero essere stati oggetto dell'attività di dossieraggio
La procura di Perugia è al lavoro sulla presunta attività di dossieraggio per la quale è stato indagato un appartenente alla guardia di finanza, che all’epoca dei fatti prestava servizio al gruppo di lavoro dedicato allo sviluppo di segnalazioni operazioni finanziarie sospette e poi è stato trasferito a un altro reparto. Il militare ha riferito di aver svolto attività lecite, ma gli è stato contestato il reato di accesso abusivo a un sistema informatico. Diversi media hanno parlato di centinaia di persone alle quali il finanziere si sarebbe interessato: fra questi anche il ministro della Difesa Guido Crosetto che ha parlato di "un sistema di dossieraggio illegittimo, fatto per indebolire le istituzioni e perseguire interessi opachi" e di una grave fuga di notizie.
Cosa cercano gli inquirenti
Tutto è partito nell'ottobre 2022: lo ha ricostruito la procura di Perugia in un comunicato successivo a una denuncia dello stesso Crosetto a seguito della pubblicazione su alcuni giornali di notizie riservate relative alla sua precedente attività professionale. La procura di Perugia guidata da Raffaele Cantone non avrebbe comunque ancora un dato preciso e il riserbo viene mantenuto su quali categorie (politici, uomini d'affari o personaggi di altri ambiti) siano state oggetto della presunta attività di dossieraggio (il finanziere ha comunque rivendicato la correttezza del proprio operato). L'unico nome certo resta, come detto, quello del ministro della Difesa. Gli inquirenti puntano ora in particolare a stabilire se l'appartenente alla guardia di finanza abbia fornito le informazioni a persone estranee alla sua attività istituzionale ed eventualmente perché. Gli accertamenti sono stati affidati al nucleo di polizia valutaria della guardia di finanza di Roma che ha costituito un pool investigativo.
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La lettera di Crosetto
"Chi voleva minare la nascita del Governo fin dai primi passi? Il dossieraggio è una pratica diffusa? Possiamo convivere con il sospetto che persone, dentro lo Stato, lavorino per minarne le istituzioni? È giusto continuare a far finta di nulla quando si vedono pubblicati atti di indagini in corso che, tra l'altro, gettano schizzi di fango inaccettabili su istituzioni serie come la Dna? Queste erano alcune delle domande che mi sono fatto leggendo le notizie uscite ieri". Queste le parole con cui il ministro della Difesa Crosetto ha commentato quanto sta accadendo, inviando una lettera pubblicata sul Corriere della Sera. "Certo, sono particolarmente orgoglioso di aver promosso, da uomo delle istituzioni, la denuncia di fatti che mi sembravano sospetti, dando così la possibilità - ieri alla Procura di Roma e, oggi, alla Procura di Perugia -, di fare piena luce sul rischio che soggetti che dovrebbero garantire la normale vita democratica, la mettano in pericolo. Sono certo che Perugia procederà spedita a mia tutela, la parte offesa, e del nostro sistema democratico", ha aggiunto. "Potrei finire qui, limitarmi a fare la vittima, ma non è giusto - sottolinea Crosetto - In primis, perché si tratta di notizie relative a un'inchiesta in corso e trovo molto grave vederle pubblicate sui giornali. Lo voglio dire proprio perché, questa volta, la pubblicazione non avviene per far male o attaccare un esponente politico ma, al contrario, per parlare di un fatto gravissimo a suo danno, e lo dico da parte lesa". "L'idea che qualcuno abbia potuto o possa costruire dossier su Crosetto come su Conte, su Renzi come su Meloni, su Gentiloni come su Salvini, non può essere accettata. Non si tratta di un grave fatto che oggi tocca me e che dovrebbe inquietare tutti, ma delle regole della democrazia", conclude il ministro.
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Le reazioni della politica
Si tratta di un caso giudiziario che ha subito agitato la politica. Per Matteo Renzi "l'oscura vicenda che ruota attorno a una denuncia di Guido Crosetto è allucinante". "Chi utilizza segreti e dossier come forma di killeraggio politico contro avversari politici? Ne vedremo delle... brutte. Intanto solidarietà al Ministro Crosetto per questa #Killeropoli" ha scritto su Twitter. "Va fatta piena luce" ha sollecitato il presidente del gruppo Azione-Italia Viva e componente del Copasir, Enrico Borghi. Al ministro della Difesa è arrivata anche la solidarietà dei capogruppo di FdI alla Camera e al Senato Tommaso Foti e Lucio Malan. "È preoccupante e clamoroso quanto emerge dall'indagine", affermano, assicurando "di vigilare con la massima attenzione" poiché l'esistenza di una centrale di dossieraggio "lede le libertà fondamentali di tutti i cittadini e condiziona l'esercizio democratico".