La ministra dell'Università commenta l'appello di 150 professori: "Capisco che uno possa pensare che questa sia una lesione della propria libertà individuale, ma esiste una libertà collettiva che ha prevalenza". Tra i firmatari anche lo storico Barbero che denuncia l'ipocrisia del governo: "Un conto è dire 'Abbiamo deciso che il vaccino è obbligatorio perché è necessario', io non avrei niente da dire su questo, un altro conto è dire ‘no, non c’è nessun obbligo, ma semplicemente non puoi più vivere'"
"Bisogna pensare agli altri in questo momento e non a se stessi. Capisco che uno possa pensare che questa sia una lesione della propria libertà individuale, ma esiste una libertà collettiva che ha prevalenza". Così il ministro dell'Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, commenta, a Radio 24, l'appello contro il Green Pass obbligatorio nelle università firmato da 150 docenti. "Il mondo dell'università è quello dove la dialettica è forse al suo massimo", ha proseguito il ministro. "Gli studiosi sono persone, hanno le loro opinioni e convinzioni che portano avanti, in genere, non tutti purtroppo ma la maggior parte, sulla base dello studio. Io li ascolto assolutamente perché credo serva sempre ascoltare, ma poi bisogna tenere ferma la barra e andare avanti.
L'appello contro il Green Pass all'università
“Molti tra noi – si legge nella lettera - hanno liberamente scelto di sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid-19, convinti della sua sicurezza ed efficacia. Tutti noi, però, reputiamo ingiusta e illegittima la discriminazione introdotta ai danni di una minoranza, in quanto in contrasto con i dettami della Costituzione” “e con quanto stabilito dal Regolamento UE 953/2021, che chiarisce che ‘è necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono state vaccinate’ per diversi motivi o ‘che hanno scelto di non essere vaccinate’”.
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Anche Alessandro Barbero tra i firmatari
Tra i firmatari dell’appello anche lo storico Alessandro Barbero che, in un convegno organizzato dalla Fiom-Cgil di Firenze, ha argomentato: "Un conto è dire ‘Signori abbiamo deciso che il vaccino è obbligatorio perché è necessario, e di conseguenza, adesso introduciamo l’obbligo, io non avrei niente da dire su questo, “un altro conto è dire ‘no, non c’è nessun obbligo, ma semplicemente non puoi più vivere, non puoi più andare all’università: però non c’è l’obbligo nel modo più assoluto””. E conclude: “Credo che Dante il girone degli ipocriti avrebbe trovato modo di riempirlo fino a farlo traboccare, con i nostri politici”.