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Vaccino anti Covid, prevista l'assunzione di 16mila medici e infermieri

Cronaca

Laureati in Medicina, specializzandi, pensionati, infermieri, assistenti sanitari e personale amministrativo potranno candidarsi attraverso bandi

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Il piano di vaccinazioni anti-Covid in Italia sarà un’impresa straordinaria, che coinvolgerà una quantità elevatissima di personale. Al primo posto, naturalmente, i lavoratori del Servizio sanitario nazionale, ai quali verranno affiancati circa 16mila neoassunti, dei quali 3mila saranno medici. È questa la stima del commissario straordinario per l'emergenza, Domenico Arcuri, riportata da la Repubblica. Sotto contratto verranno messi laureati in Medicina, specializzandi, pensionati, infermieri, assistenti sanitari e personale amministrativo.

I bandi e le scadenze

Dovrebbero essere previsti due bandi nazionali: uno per medici e infermieri, che potranno candidarsi entro il 4 gennaio 2021, uno per società di somministrazione che mettano a disposizione personale sanitario, entro il 21 dicembre. La pubblicazione dovrebbe avvenire a breve.

I tempi di somministrazione

Per quanto riguarda i tempi, è in corso una discussione a livello europeo per un lancio contemporaneo del vaccino in tutto il Continente nel mese di gennaio. “Non ci sarà qualche Paese europeo che vaccinerà prima e qualche altro che vaccinerà dopo – ha commentato Arcuri - le case produttrici via via che saranno autorizzate manderanno simultaneamente i vaccini in tutti i Paesi”.

La logistica e le priorità

"I vaccini della Pfizer saranno distribuiti dalla casa produttrice in 300 punti di somministrazione stabiliti con le Regioni – ha spiegato il commissario - quelli delle altre case saranno stoccati nell'hub di Pratica di Mare e lì, in condizioni di sicurezza, verranno portati in 1.550 punti di somministrazione per essere dati ai cittadini. I 300 presidi ospedalieri ospiteranno la prima tornata di vaccinazioni destinata al personale sanitario che lavora nelle strutture ospedaliere e alle Rsa, ospiti compresi, e poi alla popolazione in ordine anagrafico decrescente partendo dagli anziani e altre categorie esposte al contagio come forze dell’ordine, detenuti, personale carcerario, chi lavora nei servizi pubblici essenziali e nella scuola”.

L’organizzazione del lavoro

Le equipe che si occuperanno della somministrazione del vaccino saranno composte da un medico e quattro infermieri. Per le iniezioni a domicilio, un medico e un infermiere. Si lavorerà su turni, sette giorni su sette, calcolando circa sei iniezioni all’ora. Gli amministrativi si occuperanno dell’accettazione, della gestione degli approvvigionamenti e del coordinamento delle operazioni. I militari dell'allestimento dei punti di somministrazione e in parte dello stoccaggio. Per la seconda fase del piano di vaccinazioni è previsto il coinvolgimento anche di medici di famiglia, pediatri, personale sanitario delle forze dell'ordine e farmacie.

Due tipi di vaccino, due categorie di personale

Il personale sarà diviso in due categorie. La prima si occuperà del vaccino Pfizer, che deve essere conservato a -80 gradi, e richiede dunque un impegno più gravoso. Già da gennaio lavoreranno in questa categoria 2.629 persone. La seconda somministrerà i prodotti che si conservano a temperature più gestibili. Gli assunti per questa seconda categoria saranno inizialmente 7.771, ma saliranno a 12.843 dal quarto al quinto mese. Il numero complessivo calerà poi gradualmente dopo circa un anno, con l’esaurimento del vaccino Pfizer.

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