Centottanta persone, salvate in tre diverse operazioni di soccorso, saliranno il 6 luglio sull'imbarcazione Moby-Zazà, che a sua volta farà scendere gli altri 211 naufraghi che ha ospitato per il periodo di isolamento. In giornata un team medico italiano è salito a bordo per un primo screening. La Ong Sos Mediterraneé denuncia tentativi di suicidio
Domenica 5 luglio a bordo della nave Ocean Viking, che ospita 180 migranti, saranno avviate le operazioni per il prelievo dei tamponi. Fonti del Viminale spiegano che la situazione è "attentamente monitorata in vista del trasbordo dei migranti, programmato per lunedì 6 luglio, sulla nave Moby Zazà". Ci sarà dunque un avvicendamento a bordo della nave-quarantena che staziona in rada a Porto Empedocle (Agrigento). L'imbarcazione farà prima scendere gli altri 211 naufraghi che ha ospitato per il periodo di isolamento, 30 dei quali erano risultati positivi al Covid.
Team medico italiano a bordo
Dopo gli allarmi lanciati per giorni e lo stato di emergenza dichiarato dal comandante della nave umanitaria della ong Sos Mediterraneé, che aveva salvato le 180 persone al largo della Libia, il Viminale ha disposto le operazioni per il prelievo dei tamponi dei migranti. Durante la giornata un team medico italiano era salito a bordo della Ocean Viking per un primo screening delle persone soccorse da Sos Mediterraneé. La Ong aveva denunciato sei tentativi di suicidio nelle ultime 24 ore, migranti che si buttavano in acqua e venivano ripescati dal personale di soccorso, minacce all'equipaggio e una situazione psicologica fortemente deteriorata. Per questo è stato anche disposto il trasferimento sulla nave di un medico psicoterapeuta, accompagnato da un mediatore culturale, mediante le unità della Capitaneria di porto di Pozzallo.
I salvataggi della Ocean Viking
Era il 25 giugno scorso quando gli uomini e le donne a bordo della Ocean Viking hanno avvistato un barchino in legno in difficoltà a largo di Lampedusa: al termine delle operazioni di soccorso, 51 persone erano tratte in salvo. Un'ora dopo la nave ha intercettato un'altra barca, a 40 miglia a sud dell'isola delle Pelagie, salvando altre 67 persone e quattro giorni dopo, il 30 giugno, sono stati recuperati altri 63 migranti che erano su due barche alla deriva in zona Sar maltese. In totale 180 persone tra cui 25 minori - 17 dei quali non accompagnati - e due donne, una delle quali incinta di cinque mesi.