In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Strage di Bologna, Mattarella: “Bisogna eliminare le zone d’ombra”

Cronaca

Nel giorno del 39esimo anniversario della strage del 2 agosto, il capo dello Stato sottolinea quanti punti rimangono oscuri nella ricostruzione della vicenda: "È una verità che dovrà essere interamente conquistata". Bonafede: "Finito tempo del silenzio"

Condividi:

Sulla strage di Bologna, di cui oggi ricorre il 39esimo anniversario, restano ancora “zone d’ombra” sulle quali bisognerà fare luce. A dirlo è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che sottolinea: “Le istituzioni, grazie all'opera meritoria dei suoi uomini, sono riuscite a definire una verità giudiziaria, giungendo alla condanna degli esecutori e portando alla luce la matrice neofascista dei terroristi. L'impegno profuso non è riuscito, tuttavia, a eliminare le zone d'ombra che persistono sugli ideatori dell'attentato. È una verità che dovrà essere interamente conquistata, per rendere completa l'affermazione della giustizia" (LE FOTO DELLA STRAGE).

Mattarella: “Cercare sempre e ostinatamente la verità”

Dopo aver ringraziato l'Associazione dei familiari delle vittime della strage, per il suo "impegno di tener viva la memoria e promuovere quelle energie civili che tanto hanno contribuito alla affermazione dei principi di giustizia", il capo dello Stato ha sottolineato quanto "la disumana ferocia della strage" sia "parte incancellabile della memoria del popolo italiano e della storia della Repubblica". "Le democrazie si nutrono dei sentimenti più profondi di umanità. È questa condivisione che ha consentito di unire le forze per sconfiggere la barbarie degli assassini, di fare prevalere il tessuto sociale che si voleva strappare, di cercare sempre e ostinatamente la verità, anche quando errori, colpevoli inerzie e ignobili complicità hanno ostacolato il percorso della giustizia", ha aggiunto Mattarella.

Bonafede: “Tempo del silenzio è finito”

Anche il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede ,ha rimarcato l’importanza della verità: "Il tempo del silenzio è finito, ci stiamo muovendo finalmente tutti nella stessa direzione", ha detto in Consiglio comunale a Bologna. Oggi "mancano ancora tasselli", ha detto, "la magistratura è al lavoro, un lavoro delicato dopo i processi sui depistaggi, che ci costringe ancora ad una attesa ma che ci dà la speranza di far luce finalmente su quanto accaduto senza zone d'ombra". "La ricerca dei colpevoli, dei mandanti, non è finita e il ministero della giustizia è al fianco dei magistrati impegnati in questo fondamentale lavoro fornendo loro tutto il supporto necessario e tutto il supporto che sarà richiesto", ha aggiunto Bonafede.

Bolognesi: “Possibile arrivare ai mandanti”

Secondo Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione familiari delle vittime, "arrivare ai mandanti è possibile. Basta volerlo, occorre che ci sia la volontà di farlo. E questa volontà adesso c'è", ha detto nel suo intervento sul palco nel piazzale antistante la stazione centrale di Bologna.

Il corteo a Bologna

Questa mattina, come tutti gli anni, si è tenuto il corteo in ricordo della strage, dal Comune di Bologna al piazzale della stazione. Per la prima volta, è l'autobus numero 37 ad aprire la manifestazione: il mezzo è uno dei simboli della strage e fu utilizzato all’epoca per trasportare i cadaveri in obitorio. Dopo essere rimasto per decenni nel museo dei trasporti, negli ultimi anni è tornato a far parte delle commemorazioni.