Il cittadino tunisino oggetto della segnalazione anonima del 25 marzo "non è pericolo concreto e attuale", dice la Questura. Da giovedì a Pasquetta vietate manifestazioni e traffico di mezzi pesanti nel centro storico della Capitale. Gabrielli: "Minaccia incombente"
La green zone fino a Pasquetta
Nella “green zone” attiva dalle 19 di giovedì e fino alle 24 del 2 aprile non saranno ammesse manifestazioni, sarà vietato il trasporto di armi o esplosivi, così come non sarà ammessa la circolazione di mezzi pesanti. Il Questore ha inoltre riunito tutti i dirigenti affinché organizzino briefing con il personale dipendente impiegato nei servizi di vigilanza e ordine pubblico, al fine di garantire la massima attenzione. Sono in atto controlli anche presso gli stabili occupati nella Capitale per verificare le presenze. Il capo della polizia Franco Gabrielli, durante l'udienza dei dirigenti e del personale dell'ispettorato di pubblica sicurezza con Papa Francesco in Vaticano, ha invitato a tenere alta la guardia sulla minaccia terrorismo: "Questi tempi trascorsi non ci convincono dell'ineluttibilità degli eventi, del fatto che la minaccia sia passata. No, la minaccia è incombente. Ma gli uomini e le donne della polizia sapranno fare argine a tutto quanto di male è intorno a noi".
Il cittadino tunisino: "Hanno fatto spaventare la mia famiglia"
Intanto si difende il cittadino tunisino oggetto della segnalazione su possibili attentati a Roma. Rintracciato dal programma "Chi l'ha visto?", minaccia denunce e racconta: “Io lavoro in un bar per mandare i soldi a mia moglie e alle bambine. Ieri sono andato a lavorare e ho trovato il bar circondato dalla polizia, mi hanno detto che sono ricercato a Roma. Magari mi portassero a Roma". “Hanno fatto spaventare mia moglie e i miei figli. Mia madre è in ospedale in Francia", ha spiegato l’uomo. Sulla vicenda è intervenuta anche la moglie del cittadino tunisino: "Io sono italiana e vivo in Sicilia”, spiega la donna, “mio marito è in Tunisia, vive e lavora lì per mantenere i nostri figli e perché ha il permesso di soggiorno scaduto, da anni non riesce a rientrare in Italia”. La donna dice di volersi riunire con il marito: “Così separati viviamo malissimo, abbiamo 4 bambini, vogliamo che lui rientri. Uno dei nostri figli, dopo le notizie di ieri, non mangia, si è spaventato molto e non è voluto andare a scuola".
Falso allarme in sedi Rinascente, Procura Roma avvierà inchiesta
La Procura di Roma, intanto, ha fatto sapere che avvierà un'indagine per procurato allarme in relazione al falso allarme arrivato con una telefonata ieri, 25 marzo, sulla presenza di una bomba all'interno di una auto parcheggiata fuori alla sede della Rinascente di via del Tritone. Il procuratore aggiunto Francesco Caporale, che coordina i pm dell'antiterrorismo, è in attesa di una informativa da parte della Digos che sta cercando di individuare l'autore della chiamata. La telefonata, giunta intorno alle ore 13 di ieri, ha fatto scattare i controlli sia nella Rinascente di via del Tritone sia in quella di piazza Fiume. L'allarme è rientrato dopo alcune ore alla luce dell'attività svolta all'interno e all'esterno dei grandi magazzini da parte delle forze dell'ordine.