Il giornalista de l’Espresso, che vive sotto scorta per le minacce della 'Nrangheta, commenta a Sky TG24, l'iniziativa della Camera penale di Modena di istituire un Osservatorio sull’informazione giudiziaria.
Nell'osservatorio anche avvocati del clan
Ospite di Sky TG24 Tizian sottolinea come in questo osservatorio vi siano anche legali dei boss del clan sotto processo e ricorda: "Alcuni imputati di Aemilia hanno urlato 'in galera' ai colleghi che raccontavano questo processo", "in un momento simile di crescenti minacce e intimidazioni, l'osservatorio sembra una sorta di controllo sull'informazione". "Ci sono dei colleghi - ricorda ancora Tizian - che si sono costituiti parte civile in questo processo e hanno ottenuto il risarcimento, oltreché le condanne anche in appello dei mafiosi".
L’anomalia di chi racconta
Secondo Tizian, che commenta la vicenda anche con un articolo su la Repubblica, iniziative come quella di istituire un Osservatorio sull’informazione giudiziaria in Emilia fanno capire che il messaggio da lanciare è che “l’anomalia è chi racconta gli affari delle cosche, le mazzette negli appalti, le corruzioni, i furbetti del Fisco, le infiltrazioni nella ricostruzione post terremoto, il caporalato antico e moderno”. Per il giornalista de l’Espresso, invece, “l’anomalia sono i colleghi minacciati dai clan". L’anomalia sono tutti quei cronisti — tanti giovanissimi e precari — che a rischio della propria incolumità consumano la suola delle scarpe e raccontano dai palazzi di giustizia e dalla strada i poteri criminali, la collusione con la politica e le professioni, comprese le deviazioni della nostra stessa categoria”.
Cos’è Aemilia
Aemilia è il nome che è stato dato al maxi-processo ai danni delle cosche affiliate alla ‘ndrangheta che operano in Emilia Romagna che si sta svolgendo dal 2016 nell’aula bunker di Reggio Emilia. Ci sono 147 imputati, che dovranno difendersi dalle accuse della Direzione distrettuale antimafia di Bologna. In 37 dovranno rispondere di associazione a delinquere di stampo mafioso. Per gli altri ci sono reati come estorsioni, usura, danneggiamento, minacce, reimpiego di denaro di provenienza illecita, truffa, reati ambientali, in molti casi aggravati dal metodo mafioso.