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Roma, donna uccisa e fatta a pezzi: convalidato il fermo del fratello

Cronaca

Resta in cella l'uomo che ha confessato di aver strangolato e gettato in vari cassonetti dell'immondizia la sorella. L'ha deciso il gip, che ha emesso l'ordinanza di custodia in carcere dopo l'interrogatorio. "Mi umiliava in continuazione", ha detto l'uomo

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Resta in cella l’uomo che ha confessato di aver ucciso e fatto a pezzi la sorella il 14 agosto scorso. Il gip di Roma, infatti, ha convalidato il fermo e contestualmente emesso un'ordinanza di custodia in carcere. La decisione è stata presa dal giudice Anna Maria Fattori al termine dell'interrogatorio di convalida, che si è svolto nel carcere di Regina Coeli. L'arrestato, difeso dall'avvocato Gaetano Scalise, è accusato di omicidio volontario aggravato dalla parentela con la vittima e occultamento di cadavere.

La versione dell’uomo

Giovedì, nell’interrogatorio davanti agli inquirenti, l'uomo aveva motivato l'omicidio della sorella – 59 anni, strangolata, fatta a pezzi e gettata in alcuni cassonetti dell’immondizia - con questa spiegazione: “Erano due mesi che stavo pensando di ucciderla, ma il mio è stato un raptus, mi umiliava in continuazione”. Nel corso del confronto aveva fornito la sua versione su quanto successo nella casa di via Guido Reni, nella zona di via Flaminia, a Roma. “Appena rientrata (da un viaggio in Svezia, ndr) ha ripreso a darmi ordini, a trattarmi come un bambino. Ho aspettato che uscisse dal bagno e l'ho aggredita in salotto, strozzandola con una cintura”, aveva raccontato Diotallevi. E ancora: “Non sopportavo più mia sorella, mi trattava male, in alcuni casi mi ha anche preso a schiaffi o umiliato davanti a mio figlio”.