Gomorra 3, Gianfranco Gallo è Avitabile, lo "psicologo del male"

Serie TV
Gianfranco Gallo è Giuseppe Avitabile
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Suocero di Genny e padre di sua moglie Azzurra, Giuseppe Avitabile è il solo che è stato in grado mettere in seria difficoltà il nuovo boss del clan Savastano al punto di togliergli il potere e la famiglia. Lo interpreta l'attore napoletano Gianfranco Gallo: lo abbiamo incontrato e intervistato. Gomorra - La Serie va in onda, con la terza stagione, ogni venerdì alle ore 21.15 su Sky Atlantic: leggi l'intervista

di Fabrizio Basso
(@BassoFabrizio)


E ora che Genny è finito in ginocchio, con la faccia tumefatta e qualche costola rotta, ma soprattutto senza più nulla, né denaro né potere, come cambieranno gli equilibri nella terza stagione di Gomorra - La Serie (ogni venerdì alle ore 21.15 su Sky Atlantic)? La quarta puntata ci ha portato nuovi volti, vecchi volti, nuove alleanze, e mentre la geografia di Gomorra si va ricomponendo, ecco che sale sul piedistallo la figura di Giuseppe Avitabile, suocero di Genny, padre di Azzurra e nonno del piccolo e innocente Pietro. Non si sono mai amati Genny e Don Giuseppe, ma ora non ci sono più in ballo solo rancori famigliari o giochi di potere, bensì la vita.

A interpretare Giuseppe "senza scrupoli" Avitabile è l'attore Gianfranco Gallo. Lo abbiamo incontrato recentemente, e anche de visu il suo sguardo è di ghiaccio. Ma quando si sfila la camicia di Don Giuseppe e indossa quella di Gianfranco diventa un'altra persona. Così, restando nel suo lato, oscuro, cattivo, violento, assetato di potere, dipinge il suo ruolo nella terza stagione di Gomorra - La Serie: Il mio Don Giuseppe acquista spessore e importanza sia per la trama, per la quale diventa fondamentale, sia per l’aspetto psicologico del personaggio. Quest'ultimo aspetto mi ha dato l’opportunità di lavorare molto bene con Francesca Comencini e Claudio Cupellini, con i quali spero di essere riuscito a dipingere un ritratto da tragedia shakespeariana, tra il peso del Fato e i mostri che lo consumano".

Gianfranco Gallo, nella nostra chiacchierata, si sofferma proprio sulle implicazioni psicologiche: "Premesso che un grande valore aggiunto è spostare la storia nel cuore di Napoli e nelle sue zone bene, io posso dire che sono a Roma agli arresti domicialiri e quindi il mio rapporto con Napoli avrà sviluppi successivi. Ho lavorato molto sull'interiorità di Avitabile. Non dimentichiamo che mia figlia è la moglie di Gennaro, e che alla fine della quarta puntata, dopo avere umiliato Genny le ordino di non vederlo mai più. E che lui non deve avere più notizie del figlio. Il rapporto tra padre e figlia posto in questi termini è un tema universale che fu approfondito già da William Shakesperare in molte sue opere".

Peraltro alcune scene di Gomorra sono girate non lontano da casa di Gallo, che risiede nella zona di Posillipo, zona che è privilegiata per capire, seppur epidermicamente, come convivno le due anime di Napoli: infatti l'attore racconta che può capitare di sentire degli spari che provengono da non troppo lontano. Echi funesti che lui vorrebbe tradurre in musica: "Nel mio DNA c’è forte l’amore per il canto e, visti i lati oscuri del mio personaggio, amerei contaminarlo con la leggerezza e le emozioni che un musical suscita. Immagino un musical in stile commedia con brani in dialetto napoletano dove convivono i cattivissimi della serie di Sky e quelli della soap Un Posto al Sole. Terrei per me il personaggio di Giuseppe Avitabile poi vorrei Enzo Gragnaniello nei panni di suo cugino, Lina Sastri per il ruolo della sorella e magari Carlo Croccolo a interpretare il padre. Titolo del musical? Gomorra al Sole."

Oltre che in Gomorra - La Serie, vedremo Gianfranco Gallo al cinema con la commedia Ricchi di Fantasia insieme a Sergio Castellitto, Sabrina Ferilli, Valeria Fabrizi, Matilde Gioli e Paolo Calabresi per la regia Francesco Micchichè. L'altro film è Palato Assoluto con Vinicio Marchioni, Valeria Solarino e Alessandro Haber per la regia Francesco Falaschi. Ma c'è anche il teatro, che vede Gallo autore di oltre trentacinque testi che lo hanno reso tra i più rappresentati autori nel capoluogo campano: "Nel 2011 sono stato proprio il più rappresentato", sottolinea con giusto e onesto orgoglio. Ora è in scena con Sette vizi napoletani di cui è autore, regista e protagonista assieme al fratello Massimiliano e a Maurizio de Giovanni, quello dei Bastardi di Pizzofalcone: uno spettacolo di prosa, poesia e canzoni per una riflessione sui vizi dei napoletani.

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