In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Torino, le mostre da non perdere a dicembre 2022

Piemonte

Tra le proposte nel capoluogo piemontese David Bowie raccontato dalle foto di Steve Schapiro e l'esposizione dedicata al poeta e intellettuale Edoardo Sanguineti

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

Molte le mostre visitabili a dicembre a Torino. Per gli appassionati di musica e fotografia all'Archivio di Stato di Torino si possono ammirare gli scatti su David Bowied del leggendario fotografo americano Steve Schapiro mentre al Museo Egizio è la scrittura, nelle sue varianti ed evoluzioni, la protagonista della mostra "Il dono di Thot: leggere l'antico Egitto". Il Museo Nazionale del Cinema invece celebra i 100 anni dalla nascita di Francesco Rosi con l'esposizione "Le mani sulla verità. Cento anni di Francesco Rosi.

Le mostre di novembre

Edoardo Sanguineti. Il volto del poeta alla Gam

La Gam di Torino dedica una mostra a Edoardo Sanguineti, poeta e intellettuale tra i maggiori protagonisti e interpreti della contemporaneità, negli spazi della Wunderkammer che raccoglie diverse opere, tra cui alcuni ritratti, che gli amici artisti avevano dedicato al grande poeta. La celebrazione della sua figura si colloca all'interno di SanguiNetwork: ritratto del secolo breve, Progetto di Rilevante Interesse Nazionale promosso dal Centro Interuniversitario Edoardo Sanguineti del Dipartimento di Studi Umanistici presso l'Università degli Studi di Torino. Il percorso in mostra si propone di ricostruire, attraverso una selezione di opere della ricca collezione privata di Casa Sanguineti, i duraturi legami d'amicizia e le fertili collaborazioni del poeta e intellettuale con alcuni tra i più celebri artisti a lui contemporanei. Sarà visitabile fino al 19 febbraio.

David Bowie - Steve Schapiro: America. Sogni. Diritti all'Archivio di Stato

Gli scatti del leggendario fotografo americano Steve Schapiro raccontano David Bowie in una mostra a Torino all'Archivio di Stato, in anteprima nazionale e visitabile fino al 26 febbraio 2023. L'esposizione, dal titolo "David Bowie - Steve Schapiro: America. Sogni. Diritti" propone il momento clou della carriera di Bowie, che a metà degli anni Settanta, dopo essere divenuto icona culturale nella sua Inghilterra, riesce a imporsi anche negli Usa. Attraverso la capacità di Schapiro di cogliere l'umanità dei suoi soggetti, il visitatore potrà riscoprire non solo l'aspetto più personale di Bowie, ma anche addentrarsi e respirare il clima culturale in cui creava la sua opera. Entrambi gli artisti infatti condividevano una particolare sensibilità per i temi sociali dall'epoca, a cominciare dalle lotte per diritti civili degli afroamericani, delle donne e delle persone queer. A cura di Ono arte, la mostra è prodotta da Radar, Extramuseum e Le Nozze di Figaro.

David Bowie - Steve Schapiro: America. Sogni. Diritti - ©Ansa

I paesaggi di John Constable alla Reggia di Venaria 

Fino al 5 febbraio la Reggia di Venaria propone - per la prima volta in Italia - una mostra monografica dedicata al celebre artista inglese John Constable (1776-1837), massimo esponente della pittura romantica inglese insieme a Joseph M. William Turner. L'esposizione ripercorre cronologicamente tutta la vicenda artistica del celebre pittore attraverso le opere della Tate ed è organizzata in collaborazione con questa prestigiosa istituzione, nell'ambito dell'accordo quadro siglato con la Fondazione Torino Musei - Gam Galleria d'Arte Moderna di Torino. Il percorso espositivo è costituito da oltre cinquanta opere, che vanno dagli schizzi e dai dipinti di piccole dimensioni realizzati en plein air, in modo precocemente impressionista, per arrivare ai più importanti e vasti paesaggi romantici, quali la celebre veduta di Stratford Mill, raffiguranti luoghi nelle immediate vicinanze del villaggio natio dell'artista, Dedham Vale, nella contea del Suffolk. In mostra troviamo anche opere di artisti coevi di Constable, in alcuni "casi concorrenti", come Turner, John Linnell, Benjamin West e altri, il cui lavoro s'intreccia e confronta con quello di Constable.

Le mani sulla verità. Cento anni di Francesco Rosi al Museo del Cinema

Il Museo Nazionale del Cinema celebra i 100 anni dalla nascita di Francesco Rosi con l'esposizione "Le mani sulla verità. Cento anni di Francesco Rosi", a cura di Domenico De Gaetano e Carolina Rosi con Mauro Genovese e Maria Procino. L’omaggio è allestito al piano di accoglienza della Mole Antonelliana ed è a ingresso gratuito. L’esposizione vuole ricordare uno dei grandi maestri del cinema e ripercorrere il suo lavoro, delineando il segno profondo lasciato dalla sua figura, capace di coniugare l’arte cinematografica con l’impegno civile e che ha influenzato profondamente il cinema italiano e internazionale.Incentrata su cinque titoli particolarmente significativi nella ricca filmografia del regista, è un viaggio multimediale che impiega le nuove tecnologie per sollecitare l’interesse delle giovani generazioni verso temi importanti e ancora attuali. Ogni sezione è rappresentata da foto di scena, manifesti, dichiarazioni dell’autore e materiali originali provenienti dall’archivio del Museo Nazionale del Cinema, ed è introdotta da video realizzati da testimonial d’eccezione, in grado di raccontare i temi affrontati da Rosi in un’ottica contemporanea.

Le mani sulla verità. Cento anni di Francesco Rosi - ©Ansa

Hic sunt dracones alla Gam

Partono dalle antiche carte geografiche che indicavano con la frase Hic shunt leones (o dracones) i territori inesplorati, particolarmente in Africa, dove potevano esserci i leoni oppure i draghi, figure mitologiche salde nell'immaginario collettivo, gli artisti Chiara Camoni e il collettivo Atellier dell'Errore per un cammino immaginario in cui le due storie si confrontano mettendosi in relazione e dando vita a un originale percorso espositivo. Nelle ottanta opere della mostra "Hic sunt dracones" - alla Gam Galleria d'Arte Moderna di Torino dal 3 novembre al 12 marzo 2023 - l'idea del non esplorato è messa in parallelo con l'idea dell'arte stessa, quella contemporanea che trova territori sconosciuti nei confini più estremi e, forse per questo, particolarmente fertili. Una sorta di avvertimento per lo spettatore che viene avvisato del 'pericolo', ma invitato a varcare la soglia per addentrarsi all'interno di un mondo nuovo che vede un continuo rimescolamento di forme, fuori da ambiti conosciuti, in trasformazioni che generano terreni che vanno a lambirsi, tra il riconoscimento apparente e l'evocazione simbolica. La possibilità delle opere di presentarsi allo spettatore attraverso varie modificazioni che assumono forme diverse e particolari è il gioco che lega le opere.

Il dono di Thot al Museo Egizio

Dal geroglifico al copto, dallo ieratico al demotico: è la scrittura dell'antico Egitto, nelle sue varianti ed evoluzioni, la protagonista della mostra "Il dono di Thot: leggere l'antico Egitto", al Museo Egizio dal 7 dicembre. Debutta in un nuovo spazio di 500 metri quadrati, tra piano terreno e ipogeo, concessi dall'Accademia delle Scienze di Torino al Museo Egizio, dopo un'opera di restauro, sostenuta dalla Fondazione Compagnia di San Paolo. A settembre del 2023 la mostra sarà ampliata e diventerà permanente nella nuova Sala della Scrittura che nascerà al terzo piano. Curata da Paolo Marini, Federico Poole e Susanne Töpfer, egittologi del Museo, la mostra è frutto di un progetto scientifico ideato dal direttore dell'istituto, Christian Greco, ed è sostenuta dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino. Sono 170 i reperti in esposizione, tutti provenienti dalle collezioni del Museo Egizio, ad eccezione delle tavolette cuneiformi che arrivano dai Musei Reali di Torino. In mostra non ci sono solo papiri, ma anche capolavori della statuaria, oggetti in alabastro e statuine lignee. Si potranno vedere la copia della Stele di Rosetta, il Papiro dei Re, unica lista reale d'epoca faraonica scritta a mano su papiro che sia giunta fino a noi e il Papiro della Congiura, un testo quasi di cronaca giudiziaria, che ricostruisce l'attentato a Ramesse III, papiro di oltre 5 metri di lunghezza che torna all'Egizio dopo sette anni.

Il dono di Thot - ©Ansa

Incēnsum al Museo Archeologico del Canavese

Racconta la straordinaria storia della via dell'incenso la mostra “Incēnsum” che, dopo i Musei Reali di Torino e il National Museum di Mascate, approda al Museo Archeologico del Canavese, dove potrà essere visitata gratuitamente fino al 21 aprile 2023. L'allestimento è realizzato grazie alla collaborazione tra l'associazione Per Fumum, presieduta da Roberta Conzato, e il Museo Archeologico del Canavese diretto da Marco Cima. Nel periodo della mostra il Museo Archeologico proporrà anche laboratori didattici per le scuole. Il sistema SpaceMuseum, app scaricabile gratis, consentirà di ottenere materiale didattico e l'e-book della guida del Museo archeologico. Prevista anche una area olfattiva all'interno del percorso di visita, studiata da Roberta Conzato, che permetterà al visitatore di immergersi completamente nell'atmosfera esotica degli aromi, e una conferenza sulla storia della profumeria.

The World of Banksy alla Sala degli Stemmi di Porta Nuova

È stata prorogata fino al 29 gennaio 2023 "The World of Banksy - The Immersive Experience", la mostra dedicata alle opere del celebre street artist inglese allestita nella Sala degli Stemmi della stazione Torino Porta Nuova. Vicino ai più celebri capolavori come 'Flower Thrower' e 'Girl with Balloon', è presente anche una sezione video iBanksy in cui per la prima volta le opere più iconiche dell'artista diventano animate e raccontano la storia e il messaggio sociale delle sue opere.

The world of Banksy - ©Ansa

Play. Videogame, arte e oltre alla Reggia di Venaria

La Reggia di Venaria presenta "Play. Videogame, arte e oltre", una mostra che indaga i videogiochi come "decima forma d'arte" praticata da 3 miliardi di persone nel mondo, riconoscendone i profondi impatti nella società contemporanea. Nell'anno dedicato al tema del "gioco", la Reggia ha scelto di raccontare i videogiochi in quanto rilevante comparto creativo dove nascono idee e visioni, una meta forma d'arte in cui architettura, pittura, scultura, musica, arti performative, poesia, cinema, fumetto convivono dando vita a stratificati mondi collettivi. La mostra sarà visitabile nelle Sale delle Arti della Reggia fino al 15 gennaio 2023.

Hero. Garibaldi icona pop al Museo Nazionale del Risorgimento

Dai giochi da tavola alle ceramiche inglesi, dalle figurine Lavazza ai fumetti e ai fotoromanzi. L'immagine di Garibaldi, 140 anni dopo la sua morte, è ancora un'icona. Non è solo un personaggio dei libri di storia, ma una figura popolare: corteggiato dalla pubblicità, appare sulle locandine d film e ispira canzoni come quelle di Sergio Caputo o degli Statuto. È dedicata alla narrazione del mito che si è sviluppata attorno alla figura dell'Eroe dei due mondi la mostra "Hero. Garibaldi icona pop" al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano visitabile fino all'8 gennaio 2023 a Torino. La chiave di lettura è duplice: la storicizzazione dell'immagine dell'eroe e del suo utilizzo nel tempo, con particolare evidenza di tre momenti, la visita a Londra del 1864 che ne sancisce lo status di Mito vivente; la morte, dalla quale si genera il Culto e infine il '900. In mostra ci sono le emissioni filateliche che in molti paesi celebrano la sua figura e e gli articoli da fumo, con il famoso sigaro che prende il suo nome. Non manca l'eroe che spopola tra i più giovani, protagonista di battaglie di soldatini e delle copertine di quaderni scolastici.

Le foto di Gregory Crewdson alle Gallerie d'Italia

È aperta al pubblico alle Gallerie d'Italia la grande mostra "Gregory Crewdson. Eveningside", première mondiale della nuova serie di fotografie dal titolo omonimo, Eveningside (2021-2022), del grande fotografo di fama internazionale Gregory Crewdson. In parte commissionate da Intesa Sanpaolo, le immagini di Eveningside di Crewdson sono state concepite dall'artista come l'atto finale di una trilogia che abbraccia dieci anni di lavoro. La mostra, che apre al pubblico fino al 22 gennaio 2023, è una rassegna di questa trilogia, curata da Jean-Charles Vergne, che inizia con Cathedral of the Pines (2012-2014) e An Eclipse of Moths (2018-2019), accanto ai precedenti scatti minimalisti di Crewdson, intitolati Fireflies (1996). Inoltre, nella sala multimediale all'avanguardia adiacente alla mostra all'interno del museo verrà proiettato Making Eveningside, un video dietro le quinte con musiche originali di James Murphy degli Lcd Soundsystem, e Stuart Bogie, polistrumentista-compositore americano.

Le foto di Gregory Crewdson alle Gallerie d'italia - ©Ansa

Tierra di Regina José Galindo al Pav

La relazione tra il corpo e l'ambiente, un contatto con gli elementi naturali che va letto in chiave intersezionale e militante e dove l'arte è una modalità di comunicazione e azione politica. Questo il cuore dell'attività di Regina José Galindo, artista guatemalteca la cui mostra "Tierra" sarà ospitata dal Pav - Parco Arte Vivente di Torino dal 5 novembre al 26 febbraio, con anteprima il 4 novembre in occasione di Artissima. Curata da Marco Scotini, la mostra ripercorre la ventennale carriera di Galindo, vincitrice del Leone d'Oro alla 51esima Biennale di Venezia come miglior giovane artista, esponendo i risultati di un approccio che si è evoluto negli anni, dal focus iniziale sulle problematiche politico-sociali guatemalteche, all'attenzione, site-specific, verso i contesti e le comunità con cui l'artista si trova ad interagire. Inoltre, in occasione dell'opening, una performance inedita basata sulla materia fossile connette il percorso espositivo all'attuale crisi umanitaria ed energetica. Nel periodo di apertura della mostra, viene proposto a scuole e gruppi il laboratorio 'Patchwalking - Creazione di nuovi territori OMGFree' basato sul valore simbolico della terra che ciascun gruppo è invitato a portare dal proprio luogo di appartenenza.

Lisetta Carmi. Suonare Forte alle Gallerie d'Italia

Apre al pubblico alle Gallerie d'Italia di Torino, museo di intesa Sanpaolo, una grande mostra monografica dedicata a Lisetta Carmi, una delle personalità più interessanti del panorama fotografico italiano, scomparsa all'età di 98 anni. La mostra "Lisetta Carmi. Suonare Forte", visitabile fino al 22 gennaio 2023, è realizzata con la curatela di Giovanni Battista Martini, curatore dell'archivio della fotografa, con un "corto" creato per l'occasione da Alice Rohrwacher. Oltre 150 le foto esposte, scattate tra gli anni Sessanta e Settanta, che fanno parte dei suoi lavori più significativi: dallo straordinario reportage sul mondo dei travestiti, unico nel suo genere (pubblicato in un libro divenuto di culto) con immagini in bianco e nero e a colori, alla serie del parto, dai lavori fotografici dedicati al mondo del lavoro in Italia alla sequenza dell'incontro con Ezra Pound.