"L'idea è nata per tutelare un uso dei servizi adeguato ad ogni soggettività che non rientri per forza nella ripartizione binaria di genere", spiega Martina Giro, 18 anni, rappresentante di istituto. L'iniziativa è stata adottata anche dai ragazzi del liceo Gioberti
Un bagno che possono usare tutti senza distinzioni di genere. Gli studenti dell'Alfieri, storico liceo classico di Torino, lo hanno realizzato nei servizi maschili del terzo piano, dove questa mattina è comparso il cartello "bagno neutro" e sopra stampata una figura unica, che unisce uomo e donna.
Le dichiarazioni
"L'idea è nata per tutelare un uso dei servizi adeguato ad ogni soggettività che non rientri per forza nella ripartizione binaria di genere", spiega Martina Giro, 18 anni, rappresentante di istituto. Del bagno neutro all'Alfieri di corso Dante se ne parlava già prima dell'occupazione, durante le assemblee. Durante la mobilitazione a questo tema è stato dedicato addirittura un capitolo nel manifesto di undici pagine stilato dagli studenti. Poi l'idea è stata sviluppata con la preside Paola De Faveri, che ha dato la massima disponibilità all'iniziativa. "Ed è stata lei stessa a stamparci la figura", sottolinea Martina. La scuola nelle prossime settimane dovrà formalizzare il tutto con un atto interno.
L'iniziativa
Ora, dire che l’idea del "bagno neutro" e che la discussione sui temi della parità e dell’accoglienza siano temi affrontati soltanto durante i giorni di occupazione non è la verità. Come riporta La Stampa, l’Alfieri - da sempre - è in prima fila sul tema dei diritti. Giù, nell’ufficio di presidenza la dottoressa Paola De Faveri, la dirigente scolastica puntualizza: "Questo è un piccolo segno. Ma se può mettere a proprio agio le persone va benissimo". Poi fa una pausa. E aggiunge: "Qui ragioniamo sulle cose da fare per rendere la scuola migliore. Ciò che dipende da noi lo facciamo. Ma lo sa che i bagni dell’Alfieri sono tutti degli Anni ’70? Questo non va bene. Ma non dipende dagli studenti".
Bagno neutro anche al Gioberti
Dopo l'Alfieri anche il Gioberti, storico liceo del centro di Torino, ha un bagno neutro. Gli studenti dell'istituto di via Sant'Ottavio hanno deciso di seguire l'esempio di quelli dell'Alfieri e hanno affisso dei cartelli sulla porta dei servizi igienici con la sagoma che indossa sia la gonna che i pantaloni con la scritta 'bagni neutri'. Si apprende dai ragazzi che è una risposta "allo striscione che questa notte è apparso davanti al liceo Alfieri a firma di Azione Studentesca contro l'iniziativa", ma l'obiettivo è quello di creare anche al Gioberti i bagni senza distinzione di genere.
La protesta di Azione Studentesca
Protestano, invece, i Militanti di Azione Studentesca, organizzazione giovanile di Fratelli d'Italia, hanno affisso nella notte a Torino, davanti al liceo Classico Alfieri, lo striscione 'Maschi e femmine Punto!'. Lo striscione, poi, è stato rimosso. "Azione studentesca - sostengono gli studenti - ha voluto compiere atti vandalici nei confronti delle iniziative promosse da noi studentə del Liceo, imbrattando anche i muri. Come rappresentanti di Istituto e del Collettivo Daphne Caruana della scuola abbiamo staccato il manifesto e condanniamo fortemente questa azione: non ci intimidiscono gesti di questo tipo. Inoltre ribadiamo che la nostra scuola è e resta antifascista".
L'assessore Rosatelli: “Segno di intelligenza”
L'iniziativa del bagno neutro "è un segno di intelligenza e sensibilità. Incoraggio quindi a proseguire su questa strada e a non farsi intimidire da azioni vandaliche di disturbo di piccoli gruppi estremistici e intolleranti: la città di Torino sarà sempre dalla parte di chi si impegna per contrastare l'odio e per rendere più inclusivo il mondo in cui viviamo", ha detto l'assessore comunale ai Diritti e Pari Opportunità, Jacopo Rosatelli che ha sottolineato che "non è il primo esempio di attenzione al contrasto alle discriminazioni che viene dalle scuole torinesi e sono sicuro che non sarà l'ultimo. L'ampiezza di vedute delle giovani generazioni è grande – ha concluso - e incontra sempre di più la disponibilità delle dirigenze scolastiche e dell'intera comunità educativa all'ascolto e alla comprensione".
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