Prima della partita una sessantina di ultrà si staccarono da un corteo di duecento persone per caricare con bastoni, cinghie e lancio di bottiglie di vetro gli uomini del Reparto Mobile della polizia
Sono venticinque i Daspo che la Digos ha notificato in queste ore nei confronti di altrettanti ultrà della Juventus, appartenenti ai gruppo 'Tradizione Antichi Valori' e 'Bravi Ragazzi'. I tifosi, che non potranno entrare negli stadi per diversi anni, sono stati denunciati per resistenza a pubblico ufficiale aggravata, travisamento e lancio di oggetti pericolosi. I fatti contestati si riferiscono al derby con il Torino del 2 ottobre, quando prima della partita una sessantina di ultrà si staccarono dal corteo di duecento persone appartenenti a Drughi, Viking, Nuclei Armati Bianconeri e Nucleo, per caricare con bastoni, cinghie e lancio di bottiglie di vetro gli uomini del Reparto Mobile della polizia.
I Daspo ai tifosi della Juventus
Durante i disordini venne arrestato un esponente dei 'Bravi Ragazzi' e denunciato per resistenza uno di 'Tradizione'. Grazie ai filmati, nei giorni scorsi sono state individuate e denunciate altre ventitré persone, quasi tutti con precedenti specifici e con alle spalle diffide già scontate, nei confronti dei quali il Questore ha adottato altri Daspo da 2 a 7 anni, per un totale di 92 anni, con l'obbligo della firma in occasione delle partite dalla Juventus.
I provvedimenti
Tra gli ultras della Juventus colpiti dal Daspo c'è anche Claudio Toia, uno del leader della curva bianconera, insieme al fratello Umberto, quest'ultimo condannato ad un anno e sei mesi nel processo 'Last Banner', dov'era imputato con altri supporter, accusati a vario titolo di estorsione e tentata estorsione, intimidazioni, prevaricazioni verso la società, gli steward e altri tifosi e associazione a delinquere. Daspo anche per tre storici capi dei 'Bravi Ragazzi', che erano appena rientrati allo stadio portandosi dietro nuove leve, anche loro diffidati dopo gli incidenti nel derby contro il Torino.