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No Green pass come deportati a Novara, Edith Bruck: “Strumentalizzata tragedia Novecento”

Piemonte
©IPA/Fotogramma

La scrittrice sopravvissuta ad Auschwitz e vincitrice del premio Strega giovani 2021 con “Il pane perduto” commenta: “Ho vissuto la pagina più buia della storia del Novecento, posso affermare che trovo aberrante rievocare quel dramma. Hanno inscenato una protesta disumana contro un semplice pezzo di carta, peraltro indispensabile”

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“Che cosa si può pensare? O non sanno ciò che fanno, o se lo sanno è ancora peggio”. Queste le dichiarazioni di Edith Bruck, scrittrice sopravvissuta ad Auschwitz e premio Strega giovani 2021 con "Il pane perduto", rilasciate in un’intervista alla Stampa in merito alla manifestazione dei No Green pass a Novara di sabato 30 ottobre, durante la quale alcune persone hanno sfilato aggrappati a una corda con addosso una pettorina a strisce verticali simile a quella dei lager nazisti. I quali, ha aggiunto Bruck, “stanno strumentalizzando la più grave tragedia del Novecento. Hanno inscenato una protesta disumana contro un semplice pezzo di carta, peraltro indispensabile”.

Bruck: “Aberrante rievocare quel dramma per Green pass”

Al quotidiano Bruck ha spiegato: “Proprio perché ho vissuto la pagina più buia della storia del Novecento, posso affermare che trovo aberrante rievocare quel dramma per protestare contro il Green pass. Io ho avuto la famiglia distrutta dall’antisemitismo e quindi prendo molto seriamente manifestazioni come quella di Novara. Non posso ridurla a una semplice idiozia, a un gesto folle e sconsiderato. Ogni giorno rivivo quello che ho vissuto. Noi siamo i figli di ieri e Auschwitz è un presente eterno. Qualcuno a Novara ha addirittura incollato un numero sul braccio: un gesto agghiacciante, lo so bene io che ho il numero tatuato per davvero”.

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