Lo scorso 3 marzo Rinaudo, membro dell'Unità di crisi regionale contro il Coronavirus, aveva ricevuto una busta contenente un proiettile e un foglio con la scritta 'ex pm memento mori'
Un proiettile di piccolo calibro è stato trovato nel cortile di casa di Antonio Rinaudo, ex pm della procura di Torino e nei mesi scorsi componente dell'Unità di crisi regionale contro il Coronavirus. Sull’episodio sono in corso indagini della Digos.
I precedenti
Lo scorso 3 marzo Rinaudo aveva ricevuto una busta contenente un proiettile e un foglio con la scritta 'ex pm memento mori' (“ricordati che devi morire”, dal latino). Nel 2017 un pacco bomba a lui diretto venne bloccato a Palazzo di Giustizia, vicenda per cui sono stati arrestati due anarchici. Gli investigatori, però, al momento non escludono alcuna ipotesi.
Il presidente del consiglio regionale Allasia: "Un atto ripugnante e infame"
"Esprimo vicinanza e solidarietà all'ex pm Antonio Rinaudo e ferma condanna per il vile gesto intimidatorio di cui è stato fatto oggetto. Un atto ripugnante e infame sul quale è necessario che venga fatta piena luce, perché la violenza e le minacce sono sempre inaccettabili". Così Stefano Allasia, presidente del consiglio regionale del Piemonte. "Un episodio sconcertante, - prosegue Allasia - rivolto ad un servitore dello Stato che per molti anni ha dato un importante contributo in processi come quello alle Brigate rosse e ai più recenti per gli assalti ai cantieri della Tav. Purtroppo l'ex magistrato non è nuovo a questo genere di intimidazioni, mi auguro che i responsabili vengano assicurati quanto prima alla giustizia".