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Torino, Salone del Libro 2019: ecco il programma della 32° edizione

Piemonte
Immagine d'archivio

Molte le novità di quest'anno, oltre all'utilizzo dell'Oval come spazio incontri. Ospite d'onore non sarà un Paese, come da tradizione, ma una lingua: lo spagnolo 

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Il Salone del Libro 2019 riparte dallo scrittore spagnolo Julio Cortazar e dal suo romanzo 'Il gioco del mondo', tema della 32esima edizione della kermesse in programma al Lingotto di Torino dal 9 al 13 maggio. Molte le novità di quest'anno, oltre all'utilizzo dell'Oval come spazio incontri. Ospite d'onore non sarà un Paese, come da tradizione, ma una lingua: lo spagnolo.

Il tema del Salone del libro

"Partendo dal presupposto che i Paesi hanno un confine, ma la cultura no - spiega Nicola Lagioia, direttore editoriale - abbiamo deciso di 'ospitare' la lingua più parlata al mondo, lo spagnolo, che declineremo con un ampio programma pensato anche in collaborazione con l'Istituto Cervantes".
E ancora: "Cortazar ha fatto della mescolanza di culture la propria forza - spiega Lagioia -: è nato in Belgio da genitori argentini, ha girato l'Europa per poi trasferirsi in Argentina a 5 anni e quindi a Parigi. Una vita che fu al centro della sua creazione fantastica. Cortazar fu, ed è tuttora, perché dei classici bisogna sempre parlare al presente, se non al futuro, un ponte tra due continenti e tra diverse culture".

Ospite la regione Marche

Le Marche, la terra di Giacomo Leopardi, saranno invece la regione ospite del Salone del libro. Quest'anno si celebreranno inoltre molti anniversari: il trentennale della caduta del Muro di Berlino, i 100 anni dalla nascita di Primo Levi, i 30 dalla morte di Leonardo Sciascia, i 100 di J.D. Salinger, i 50 dall'addio a Jack Kerouac e i 200 dalla nascita di Melville. Ma anche molti anniversari di case editrici, come i 50 anni della Sellerio e i 20 di Fandango.

Salone del libro 2019: un'edizione 'nuova'

Si tratta della prima edizione dopo il salvataggio dal fallimento della kermesse. Ma l'entusiasmo e la ritrovata fiducia in una manifestazione "che appartiene alla comunità torinese, che ha lottato per salvarla e rilanciarla", come dichiara la sindaca di Torino Chiara Appendino, non mancano. "Vorremmo un Salone come il festival di Sanremo, in cui si parla di cantanti e canzoni e non della macchina che organizza", scherza Silvio Viale, presidente dell'Associazione Città del Libro, il gruppo di fornitori che si è ricomprato il marchio per poi riconsegnarlo al Salone stesso.