SOLDATI DI TRUMP

Ecco come nasce l'America dell'odio


di Federico Leoni

L'assalto dei sostenitori di Trump al Congresso, il 6 gennaio 2021

L'assalto dei sostenitori di Trump al Congresso, il 6 gennaio 2021

L'assalto dei sostenitori di Trump al Congresso, il 6 gennaio 2021

6 gennaio 2021, lo "sciamano" Jake Angeli partecipa all'assalto al Congresso

Lo "sciamano" Jake Angeli prende parte ai disordini di Capitol Hill

Lo "sciamano" Jake Angeli prende parte ai disordini di Capitol Hill

6 gennaio 2021, fumogeni e manifestanti davanti al Campidoglio

Fumogeni e manifestanti davanti al Campidoglio durante l'assalto

Fumogeni e manifestanti davanti al Campidoglio durante l'assalto

6 gennaio 2021, a Washington D.C. i manifestanti trumpiani usano il latte contro i lacrimogeni

6 gennaio 2021, a Washington D.C. i manifestanti trumpiani usano il latte contro i lacrimogeni

6 gennaio 2021, a Washington D.C. i manifestanti trumpiani usano il latte contro i lacrimogeni

6 gennaio 2021, i parlamentari assediati dai trumpiani dentro al Congresso

I parlamentari assediati dai trumpiani dentro al Congresso

I parlamentari assediati dai trumpiani dentro al Congresso

Giovani ma non troppo, molto attivi online, politicamente impegnati ma senza affiliazioni specifiche, arrabbiati, diffidenti e trumpiani fino all’osso. Sono gli americani fedeli all’ex presidente, gli stessi che il sei gennaio hanno dato l’assalto al Congresso degli Stati Uniti.

Gli arrestati del Campidoglio hanno un'età media di 40 anni

Il Project on Security and Threats della Chicago University ha esaminato identità e caratteristiche di 193 cittadini arrestati per essere entrati nel Campidoglio: hanno un’età media di circa quarant’anni, un lavoro ben retribuito (i disoccupati sono meno del 10 per cento) e buona parte di loro viene da zone in cui Biden ha vinto di misura.

Solo una piccola parte degli arrestati risulta disoccupata

L’89 per cento degli arrestati non è legato ad alcuna organizzazione estremistica strutturata. E’ un dato inquietante: significa che le idee dei gruppi più violenti hanno contaminato anche cittadini finora immuni a questo tipo di retorica, cittadini “normali”.

La maggior parte degli arrestati non ha affiliazioni specifiche

Com’è potuto succedere?

Gli estremisti sono riusciti ad allargare la propria platea, ma non è successo di colpo. Si è trattato di un processo graduale. C'entra l'imporsi sui media di una retorica divisiva e violenta, l'atteggiamento spesso cinico di una parte dei repubblicani e l'abilità della far-right nel reclutare online. Nel corso degli anni l'estrema destra ha cercato - e spesso trovato - il modo di recapitare il proprio messaggio a un pubblico fino a quel momento lontano da idee troppo radicali. Abbiamo cercato di riepilogare alcuni di questi momenti chiave.

La nascita di una Nazione

“The Birth of a Nation” è un film del 1915 che ebbe un ruolo decisivo nello sviluppo della seconda fase del Ku Klux Klan, durante la quale il KKK rivolse il proprio odio anche verso gli immigrati, in particolare ebrei e cattolici. La pellicola presentava il Klan con un tono nostalgico, descrivendo gli afroamericani come individui pigri e del tutto impreparati ad autogovernarsi. “The Birth of a Nation” distorceva la storia, ma era un film eccezionale dal punto di vista tecnico ed ebbe uno straordinario successo.

Alla Casa Bianca

“The Birth of a Nation” fu il primo film ad essere proiettato alla Casa Bianca, durante il mandato di  Woodrow Wilson. Nel 1998 l’American Film Institute ha inserito “The Birth of a Nation” tra i cento migliori film del secolo scorso.

1925, il Ku Klux Klan marcia a Washington D.C.
Le aggressioni del KKK in un'antica illustrazione

"La maggior parte dei danni dovuti a Birth of the Nation

dipende dal fatto che è un film realizzato benissimo"

The New Yorker

2004, un membro del KKK a una manifestazione dell'American Nazi Party

2004, un membro del KKK a una manifestazione dell'American Nazi Party

2004, un membro del KKK a una manifestazione dell'American Nazi Party

Musica razzista

Il razzismo del KKK venne ereditato dal suprematismo bianco anni Settanta. La retorica di gruppi come la National Alliance era altrettanto violenta, e organizzazioni come The Order non si facevano problemi a passare dalle parole ai fatti, compiendo sanguinosi atti terroristici. Il fondatore della National Alliance, William Luther Pierce, si rese conto però che i meccanismi della cultura pop potevano essere più utili per attirare consensi: Pierce fondò un’etichetta discografica che pubblicò dischi e videogame a sfondo suprematista.

The Turner Diaries

Scritto sotto pseudonimo da Pierce, questo romanzo del 1978 è tutt’ora considerato la bibbia dei suprematisti. E’ il crudo racconto di una guerra razziale che si conclude con lo sterminio di neri ed ebrei. Stralci del libro furono ritrovati nell’auto di Timothy McVeigh, giustiziato per l’attentato di Oklahoma City del 1995.

William Luther Pierce fotografato negli uffici della Resistance Records nel 2000
Neonazisti manifestano a Los Angeles nel 2004

"Le distopie amplificano i timori degli estremisti ma

possono diffondere gli stessi timori in lettori ancora ignari"

International Centre for counter terrorism

Una copia di "The Turner Diaries" trovata nella sede della Resistance Records

Una copia di "The Turner Diaries" trovata nella sede della Resistance Records

Una copia di "The Turner Diaries" trovata nella sede della Resistance Records

Professori di violenza

Tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo Millennio i suprematisti si danno una patina intellettuale: organizzano conferenze, lanciano riviste e fondano le proprie idee su teorie pseudoscientifiche. E’ l’highbrow white nationalism, il suprematismo “intellettuale”. Personaggi come Jared Taylor, laureato a Yale e con un dottorato a Parigi, sono in grado di conquistare con i modi e l’eloquio anche cittadini fino a quel momento lontani dalle dottrine suprematiste.

Il National Policy Institute

Richard Spencer ha reso comune il termine alt-right. Nel 2011 si è messo alla guida del National Policy In­stitute, poi divenuto uno dei soggetti più in vista nel mondo dell’estrema destra. Nel 2016 Spencer concluse una conferenza dedicata alla recente vitto­ria di Trump urlando «Hail Trump!».

Jared Taylor a una conferenza della sua organizzazione American Renaissance nel 2006
Il suprematista Richard Spencer, fondatore del National Policy Institute

"Taylor è uno di quei colti paladini del suprematismo

che con l'eloquio lo fanno sembrare distante dal razzismo"

The Guardian

Suprematisti bianchi sfilano alla vigilia della manifestazione Unite the Right, Charlottesville 2017

2017, Charlottesville. Suprematisti bianchi sfilano alla vigilia della manifestazione Unite the Right

2017, Charlottesville. Suprematisti bianchi sfilano alla vigilia della manifestazione Unite the Right

Il Tea Party

Vicino al Partito Repubblicano ma esterno a esso, il Tea Party nasce come movimento di protesta fondato su idee libertarie, soprattutto in materia economica. Privo di una struttura chiara e gerarchica, viene rapidamente infiltrato da individui che ne estremizzano i principi introducendo nel movimento idee violentemente antigovernative e spesso razziste. Per la destra radicale il Tea Party è stato un cavallo di Troia utile a conquistare il partito repubblicano. I consensi per il movimento crescono dopo l’elezione di Barack Obama: la vittoria del primo presidente nero spaventa e irrita un numero consistente di elettori di destra.

Patrioti o miliziani?

Il movimento radicale più vicino al Tea Party è storicamente quello delle milizie. I membri preferiscono chiamarsi Patrioti, visto che si considerano difensori della Costituzione e dei “veri” americani. Si tratta di gruppi complottisti e antigovernativi, fortemente contrari a qualsiasi tipo di legge per il controllo delle armi. I gruppi dei Patrioti erano 131 nel 2007, ma dopo il primo mandato di Obama arrivarono a quota 1.360.

Il Tea Party Express Rally del settembre 2009
Membri delle sedicenti Georgia Security Forces si addestrano a Flovilla nel 2016

"Milizie come gli Oath Keepers hanno dimostrato talento

nel dare alle idee estremiste un aspetto mainstream"

The Atlantic

Gli Oath Keepers partecipano a una manifestazione pro Trump nel 2017 a Berkeley, in California

Gli Oath Keepers partecipano a una manifestazione pro Trump nel 2017 a Berkeley, in California

Gli Oath Keepers partecipano a una manifestazione pro Trump nel 2017 a Berkeley, in California

La Alt-tech

Non è esagerato dire che il successo della alt-right si deve a internet. È grazie al web se le idee dell’estrema destra hanno conquistato una fetta consistente dell’elettorato conservatore. Internet ha fornito alla far-right almeno tre elementi decisivi per reclutare nuovi adepti: la facilità di contatto, la possibilità di stare al passo con l’attualità e la capacità di garantire l’anonimato. La guerra della alt-right è anche una guerra di meme, spesso fondati su una seducente e agghiacciante ironia.

Tom Metzger

Il primo a intuire le potenzialità del web fu il fondatore della White Aryan Resistance Tom Metzger: alla metà degli anni Novanta creò un sito Internet per diffondere il proprio messaggio, arricchendo­lo qualche anno dopo di un programma radiofonico online molto simile ai moderni podcast.

L'account Twitter di Alex Jones, titolare del sito cospirazionista InfoWars
Il fondatore della White Aryan Resistance Tom Metzger

"Noi neonazisti dobbiamo prendere in ostaggio

i meme della cultura dominante in ogni modo possibile"

Andrew Anglin

Pepe the frog è uno dei meme di cui l'estrema destra si è impadronita, qui è in versione Trump

Pepe the frog è uno dei meme di cui l'estrema destra si è impadronita, qui è in versione Trump

Pepe the frog è uno dei meme di cui l'estrema destra si è impadronita, qui è in versione Trump

La Alt-lite

Alt lite è il termine denigratorio con cui i suprematisti duri e puri definiscono realtà della destra come Breitbart News. Una «destra leggera» in opposizione alla vera e propria alt-right. La alt-lite evita richiami espliciti al razzismo pur schierandosi in maniera diretta ed energica contro l’im­migrazione. Proprio per questo motivo è riuscita a guadagnare notevoli consensi in quell’elettorato che condivide le idee della destra radicale nella sostanza ma non nella forma. I Proud Boys sono l’unico gruppo che si autodefinisce alt-lite.

Donald Trump

La vittoria di Donald Trump nel 2016 è stato l’evento che più ha contribuito a rendere mainstream le idee della destra radicale. Steve Bannon è stato probabilmente il principale artefice di questa vittoria. Attraverso Breitbart News portò al futuro presidente una po­tente infrastruttura conservatrice abituata ad attaccare i Clinton e soprattutto una comunità di utenti altamente recettiva e pronta a scendere in campo.

Un manifestante di destra ricoperto di stelle filanti dagli oppositori durante un corteo in Oregon nel 2019
Un Proud Boy mostra il suo tatuaggio durante una manifestazione a Portland nell'estate del 2019

"Per Breitbart la cultura era il fronte decisivo

della battaglia contro l’ideologia progressista laica"

Joshua Green

Steve Bannon e Breitbart News sono considerati i principali artefici della vittoria di Trump nel 2016

Steve Bannon e Breitbart News sono considerati i principali artefici della vittoria di Trump nel 2016

Steve Bannon e Breitbart News sono considerati i principali artefici della vittoria di Trump nel 2016

La pandemia

Città blindate, cittadini costretti in casa, computer sempre accessi, economia in crisi e un’atmosfera generale di paura e sospetto. La pandemia ha creato l’ambiente ideale per il reclutamento online. Nel marzo del 2020 un canale Telegram collegato a gruppi del suprematismo bianco ha visto il numero dei propri follower aumentare dell’ottocento per cento.

Plandemic

Nel maggio 2020 circolava in rete un video realizzato negli Usa e intitolato Plandemic, che rilanciava una serie di teorie complottiste - infondate - sullo sviluppo del virus e sulle misure di contenimento. Quando le principali piattaforme l’hanno rimosso il filmato era già stato visto circa otto milioni di volte.

Manifestazione contro il lockdown in Pennsylvania nel maggio 2020

"Nessuno di noi è immune alla manipolazione online

non importa chi siamo"

The New York Times

6 gennaio 2021, la rabbia dei sostenitori trumpiani assembrati davanti al Campidoglio

6 gennaio 2021, la rabbia dei sostenitori trumpiani assembrati davanti al Campidoglio

Federico Leoni, caporedattore di Sky Tg24, è l'autore di "Fascisti d'America" (176 pag, Paesi Edizioni), un saggio dedicato alla nascita e allo sviluppo dei gruppi di estrema destra negli Stati Uniti.