Parte il totonomi per la successione: "Conte e Spalletti mi sembrano i due candidati principali al ruolo di ct", rivela il presidente dell'Assoallenatori Renzo Ulivieri
Roberto Mancini si è dimesso dall'incarico di ct della Nazionale, dopo cinque anni sulle montagne russe, dal trionfo europeo di Londra al flop che ha negato la qualificazione ai Mondiali del Qatar, la seconda volta di fila per la Nazionale dopo Russia 2018. Dimissioni che hanno sorpreso molti anche se "erano nell'aria" secondo il presidente della Lazio e senatore Claudio Lotito. Sulle motivazioni della scelta, Lotito si limita a dire di non conoscerle e aggiunge "sono domande da fare al presidente federale".
Ulivieri (Assoallenatori): "Bilancio in chiaroscuro"
"Non voglio dare un giudizio sulle dimissioni del ct perché non conosco i motivi che lo hanno spinto a lasciare la panchina azzurra. Di certo mi hanno sorpreso i modi e le tempistiche", sottolinea il presidente dell'Assoallenatori Renzo Ulivieri in merito alle dimissioni del ct della Nazionale Roberto Mancini. "Il suo bilancio? Una prima parte positivissima con il titolo europeo vinto con tantissimi meriti e una seconda parte di certo non positiva con la mancata qualificazione al mondiale, nella quale si è pagato anche l'euforia per il trionfo continentale".
"Conte e Spalletti candidati perfetti"
"Conte e Spalletti - prosegue Ulivieri - mi sembrano i due candidati principali al ruolo di ct. Stiamo parlando di due grandi allenatori che sarebbero perfetti nel ruolo di commissario tecnico. Conte si è già seduto sulla panchina azzurra facendo molto bene e Spalletti è una garanzia".
Il ministro Abodi: "Dispiaciuto e perplesso"
"Sono dispiaciuto e perplesso, è una decisione che arriva a sorpresa a Ferragosto: tutto molto strano", commenta il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi che spiega: "L'ho saputo dai media". "Tra l'altro - aggiunge il ministro - mi viene da pensare: le nomine dello staff tecnico azzurro annunciate recentemente erano state concordate con lui o no?".
Si dice dispiaciuto per le dimissioni anche il presidente del Senato Ignazio La Russa. "Non so il perché, mi sto interrogando anche io. Posso tirare a indovinare, sicuramente mi dispiace. Sono un appassionato di Mancini, per me è tra i migliori
allenatori al mondo. Immagino che gli abbiano imposto qualcosa", ipotizza La Russa.
I commenti di Dino Zoff e Arrigo Sacchi
Stupito e dispiaciuto anche Arrigo Sacchi, ex ct azzurro che lasciò a sorpresa il suo incarico dopo l'Europeo '96. "Quando l'ho saputo non credevo fosse vero. Sono rimasto sorpreso dalle dimissioni di Mancini da ct, come quasi tutti immagino. Non conosco i motivi della sua decisione, posso dire che mi dispiace perché ha fatto un buon lavoro in questi 5 anni", commenta Sacchi. "Dobbiamo essergli grati per la vittoria di un titolo europeo - prosegue Sacchi - raggiunto attraverso il gioco e nonostante una squadra buona ma non straordinaria. Il flop mondiale? Anche 4 anni prima non ci eravamo qualificati, al momento il livello del nostro calcio è quello che è...", conclude.
Perplesso anche Dino Zoff: "Mi stupiscono le dimissioni di Mancini visto che una settimana fa era stato nominato coordinatore di tutte le nazionali, aspetto da lui o dalla Figc i motivi di questa decisione. Di sicuro ha fatto un buon lavoro, il titolo europeo conquistato dopo oltre 50 anni è stato un grande colpo, certo la mancata qualificazione al mondiale in un bilancio non può non pesare e tanto", commenta l'ex ct della Nazionale italiana Dino Zoff, in merito alle dimissioni da commissario tecnico di Roberto Mancini. "Non voglio sbilanciarmi su un suo possibile sostituto, leggo che già si fanno in nomi di Conte e Spalletti, ottimi allenatori di sicuro. Sono fiducioso che la Federazione saprà trovare un tecnico all'altezza come merita la storia della nostra nazionale", aggiunge Zoff.