In Evidenza
altre sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Stories, “Il Volo – Un mondo di musica”. VIDEO

Musica

Il trio canoro protagonista del nuovo episodio del ciclo di interviste realizzato dal vicedirettore di Sky TG24 Omar Schillaci. "Siamo tre leader, ma siamo anche una squadra e se si fa squadra si vince", racconta Piero Barone. In onda su Sky TG24 alle 21. Sabato 20 luglio alle 13:40 su Sky Arte. Sempre disponibile on demand. Tutte le interviste del ciclo di Stories sono anche tra i podcast di Sky TG24, sul sito Spettacolo di Skytg24.it e sulle principali piattaforme di podcasting       

Condividi:

È Il Volo il protagonista della nuova puntata di “Stories”, il ciclo di interviste ai principali interpreti dello spettacolo di Sky TG24. Ospite del vicedirettore della testata Omar Schillaci, con la regia di Francesco Venuto, il trio di cantanti si racconta in “Il Volo – Un mondo di musica”. In onda lunedì 15 luglio alle 21.00 su Sky TG24, sabato 20 luglio alle 13.40 su Sky Arte e sempre disponibile On Demand.    

 

Tra i più affermati interpreti del belcanto nel mondo, con all’attivo concerti e collaborazioni coi più grandi della musica, e che si apprestano a trascorrere, con il loro nuovo album Ad Astra (il primo di inediti al cui interno spicca “Capolavoro”, il brano presentato a Sanremo 2024), un’estate in tour per l’Italia con Tutti Per Uno-Capolavoro, circa trenta date e, da ottobre, in tutta Europa. “Abbiamo deciso di costruire per la prima volta un repertorio di inediti perché il nostro repertorio si basava molto sulle cover. Però abbiamo anche tanto da dire, abbiamo dei contenuti, ecco, non siamo solo interpreti. Questo album è un po’ il riassunto di ciò che siamo oggi” ha spiegato Gianluca Ginoble. Saranno ancora nei palasport italiani a gennaio con Tutti Per Uno – Ad Astra Live Nei Palasport e poi America, Sudamerica e Australia, ma “abbiamo però un paio di settimane di ferie ad agosto, anche perché Ignazio si sposa” hanno annunciato. E poi ancora l’infanzia, l’amore per la musica, gli inizi a ‘Ti Lascio una Canzone’, il successo mondiale e gli incredibili incontri in una carriera che li vede ancora giovanissimi, ma già sulla cresta dell’onda da 15 anni.

La storia de Il Volo inizia quasi per caso, quando Gianluca Ginoble, Piero Barone e Ignazio Boschetto si iscrivono come solisti al programma ‘Ti Lascio una Canzone’ e dopo quattro esibizioni in solitaria, si ritrovarono a dover cantare un pezzo insieme. “Mi ricordo che era una giornata di sole. Quel lunedì pomeriggio mi arriva questa cartella con la suddivisione di ‘O sole mio’ con Ignazio, Gianluca e Piero ma non capivo il motivo. Poi il mercoledì ci dissero per la prima volta ‘cantate insieme’, ma senza dirci perché” ricorda Piero Barone. Del resto “era la seconda edizione e ci siamo trovati nel momento in cui eravamo gli unici bambini che cantavano lo stesso genere musicale inconsapevolmente” prosegue Ginoble. “Facemmo lo share di Sanremo” ricorda invece Ignazio Boschetto, “Roberto Cenci, il regista, all’ultima puntata, arrivò con una maglietta nera con su scritto ‘41%’”. Da lì l’attenzione delle etichette discografiche e la rivoluzione nella vita di tutti i giorni per quelli che allora erano dei ragazzini di 14-15 anni. “Sicuramente ci è mancata quella parte di vita, di frequentazione a scuola, all'università, stare insieme ad altri coetanei, crescere sotto quel punto di vista. Però abbiamo fatto un'altra scuola di vita” spiega ancora Ginoble. Fondamentale in questo percorso è stato senza dubbio il sostegno dei genitori, capaci in quel frangente di prepararli al travolgente successo che stavano per riscuotere, come racconta Boschetto: “Mi ricordo che mia madre venne e mi disse ‘ascoltami, qua c'è una bella proposta che ti può cambiare la vita, però sappi che devi rinunciare a giocare con gli amici, ad andare in giro col motorino, andare a giocare a calcio, quindi scordati l'adolescenza. Mi fece prendere la decisione ma mettendomi tutto davanti ed è stato un momento molto importante”. Un cambiamento radicale che li ha portati, nel giro di poche settimane, dai banchi di scuola a Los Angeles per collaborare coi più grandi artisti della musica di tutti i tempi. Dopo aver conquistato il mondo, nel più italiano dei paradossi, la conquista del Belpaese arriva solo con la vittoria a Sanremo nel 2015 e il brano ‘Grande Amore’. “La verità è che è stato facile vincere Sanremo perché non ce l'aspettavamo, quindi non abbiamo fatto grandissimi sforzi. È arrivata questa canzone che, tra l’altro, a me non piaceva” ha raccontato Ignazio Boschetto, “l’unico a cui piaceva era Piero che era impazzito. Diceva ‘Dobbiamo farlo! Dobbiamo farlo!” ha scherzato. “Siamo arrivati lì senza nessuna presunzione, non ci aspettavamo di vincere. Lo speravamo, certo, perché ci avrebbe cambiato la vita in Italia dove eravamo quasi sconosciuti”. Tra gli incontri più speciali che hanno avuto l’occasione di avere, sicuramente Placido Domingo che in volo dopo un concerto che avevano tenuto assieme al Bernabeu di Madrid “ci raccontò tutto il periodo dei tre tenori. Come è nata l'idea, i momenti più difficili, i momenti più belli. Pregi e difetti di ognuno dei tre. È stato incredibile. Non scorderò mai più quelle parole” dice Ginoble, o ancora Papa Francesco, quando ebbero l’occasione di esibirsi davanti a lui a Panama in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù nel 2019. Per Boschetto invece, gli incontri più speciali sono stati “Barbara Streisand nel giorno del mio compleanno, o Tom Hanks che per me era un mito”. Hanno avuto l’occasione di esibirsi in alcuni dei luoghi più suggestivi al mondo, come al tempio Kiyomizu-dera in Giappone o nella Torre di Davide a Gerusalemme “e non capita tutti i giorni” ricorda Barone – “cantare lì è stato magico”. Dopo 15 anni di straordinaria carriera, con la maturità, hanno raggiunto nuovi equilibri, anche perché “noi siamo una squadra, soprattutto in questo periodo. Sappiamo che se si fa squadra si vince e negli anni abbiamo anche imparato ad ascoltare ognuno di noi, ad ascoltare le nostre idee e soprattutto a rispettare le proprie idee” ha spiegato Piero. “Noi siamo tre leader, ci hanno messi insieme, non ci conoscevamo, non ci siamo scelti dall'inizio, c'è sempre stata anche quella sana competizione. Poi abbiamo capito col tempo che l'unione fa la forza sotto tutti i punti di vista” dice Ginoble. “A volte avere idee e personalità diverse non è un male, anzi. Noi ne abbiamo fatto un punto di forza” ha concluso Boschetto.