Caldo è il primo progetto discografico insieme di Mambolosco e Boro Boro per Virgin Records – Universal Music Italia. L'INTERVISTA
Caldo è il risultato della stima, professionale e personale, che lega Mambolosco e Boro Boro, una sincera amicizia nata poco più di un anno fa che i due artisti hanno scelto di celebrare con un album, Caldo appunto, composto da 11 tracce, caratterizzato da un mix esplosivo e accattivante di stili eterogenei, perfetto per accogliere l’estate. Il sound crudo e tagliente della trap tradizionale si alterna ai ritmi trascinanti e coinvolgenti della latin music e del reggaeton, scatenando un tripudio di sonorità che esalta la voglia di giocare con generi musicali differenti che da sempre contraddistingue i due artisti.
Cosa significa andare forte forte?
E’ tutto direttamente proporzionale: faremo casino, è il mood di questa estate ovvero di godersela e speriamo sia così.
Il bagno all’alba si potrà ancora fare: cosa vi mancherà?
Dopo l’uscita del disco sarà il potersi esibire live davanti ai fan. Per ora non si può.
Quanto ci mancheranno i peggiori bar di Caracas?
Quelli mancano già da abbastanza tempo, puntiamo ad altre cose, ormai andiamo a spaccare i club, non c’è più il tempo per il bar con gli amici.
Avete trascorso una quarantena creativa?
L'album lo abbiamo iniziato a Barcellona e quando siamo rientrati non era tutto finito dunque abbiano proseguito il lavoro.
Come avete fatto con gli amici?
Siamo stati sempre in contatto grazie a internet. Beccarsi è un po’ più difficile ma i videogiochi si fanno insieme a distanza.
Le due collaborazioni più particolari sono con Beba e Lola Indigo.
Pesca lo abbiamo fatto e finito in Spagna, sentivamo che mancava qualcosa, qualcuno sopra ma non una figura maschile, abbiamo pensato a una ragazza che spaccava ora. Facciamo video un po’ spinti e ci piace mostrare che la pensiamo diversamente dai video. Una versione in lingua diversa: Lola è colei con la quale abbiamo miglior rapporto in Spagna. Si è gasata quando ha sentito il brano.
In Me Gusta dite che non volete fare figli: fra qualche anno vi vedete genitori?
Mai dire mai, non mi ci vedo come Mambo. Io come Boro si e in un tempo nemmeno troppo lontano.
In Pesca parlate di fare festa: oggi come si possono fare?
Anche sotto un ombrellone, non servono tante persone. La musica non ha tempo e non conosce spazio.
Pesca e Nena hanno un inizio melodico che ricorda i film di Dario Argento: vi piacerebbe fare una colonna sonora?
Sarebbe un bel traguardo, una canzone rimane per sempre ma se c’è una sua traccia in un film è ancora più eterna.
Fischiamo il Fallo: a chi mostrate il cartellino rosso?
A tutte le tipe che non lo muovono correttamente (ridono, ndr).
Progetti per l’estate?
Non possiamo prevedere nulla. Bisogna aspettare una giusta tranquillità. Sono anche dell’idea che perché certe cose sì e certe no. Lo diciamo per chi lavora dietro e chi non è fortunato come noi. Oltre i soldi c’è l’arte, ostacolarela musica sarebbe come dire a un calciatore di non giocare più a calcio. Abbiamo voglia di cantare e vedere la gente che si emoziona.