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Addio ad Aldo Puglisi, attore protagonista del film Sedotta e abbandonata di Pietro Germi

Cinema

Paolo Nizza

Aldo Puglisi e Stefania Sandrelli in una scena di Sedotta e abbandonata (FOTO GETTY)

L'uomo si è spento  all'ospedale di Catania il 19 luglio in seguito a complicazioni polmonari dovute al contagio da Covid. Le esequie funebri avranno luogo, sempre a Catania, martedì 23 luglio alle 9.30 a piazza Santa Maria di Gesù. Nel corso della sua carriera aveva lavorato con Vittorio De Sica, Mario Monicelli e Lina Wertmüller.

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La sua città natale, Catania, è stato il teatro anche del suo ultimo viaggio. Nato il 12 aprile del 1935 Aldo Puglisi ci ha lasciati in un letto d’ospedale all’eta di 89 anni. Ma il suo volto da uomo del Sud, il suo marcato accento siciliano hanno segnato la grande stagione del cinema italiano. A partire da Sedotta e abbandonata, il capolavoro firmato da Pietro Germi nel 1964. Nei panni Peppino Califano, studente in legge, promesso sposo di Matilde, che concupisce la sorella di lei, Agnese (Stefania Sandrelli, segretamente innamorata del giovane), Puglisi contribuisce in maniera determinante al successo del lungometraggio. Non a caso il regista all'inizio aveva pensato a un altro interprete, come ricorda Lando Buzzanca.: "Germi era indeciso, non  sapeva se farmi fare il seduttore o il fratello. Ma ancora non aveva trovato Puglisi che fece benissimo il personaggio."

Quel titolo che riprende un corrivo modo di dire, si trasfigura in un salace atto d’accusa contro l’ipocrisia di un Paese in cui l’onore veniva prima di tutto, persino prima del delitto. Nello stesso anno interpreta il factotum  Alfredo in Matrimonio all’italiana, trasposizione cinematografica di Filumena Marturano diretta da Vittorio De Sica. Ed è una delizia vedere Aldo,  nei panni del servitore disperatamente innamorato di Filumena, uduettare con Sophia Loren e Marcello Mastroianni.

Da Pasolini a Fulci

Aldo torna a lavorare con Germi nella parte di un carabiniere in Signore e Signori. Per un altro gigante della commedia all’Italiana del calibro di Mario Monicelli veste i panni di un emigrato siciliano in La ragazza con la pistola al fianco di Monica Vitti. E per Pier Paolo Pasolini presta persino la voce a Dio in La sequenza del fiore di carta.

Nel 1969 è il ragionier Licasio in Un caso di coscienza di Giovanni Grimaldi, tratto dal romanzo di Sciascia, nel 1971 viene scritturato due volte da Pasquale Festa Campanile, anche se per due parti minori: quella di un chimico ne Il merlo maschio con Lando Buzzanca e  Laura Antonelli e quello di Zog in Quando le donne persero la coda.

Nel 1972 l'attore siciliano interpreta il ruolo di Carmelino, lo chauffeur gay del senatore Puppis, in Nonostante le apparenze... e purché la nazione non lo sappia... All'onorevole piacciono le donne di Lucio Fulci, commedia censuratissima e da rivalutare,  mentre nel 1973 è stato chiamato a una parte minore in Vogliamo i colonnelli, ancora diretto da  Monicelli.

da Lina Wertmüller a Carlo Conti

Nel 1974 recita nel cult movie intrepretato da Giancarlo Giannini e Mariangela Melato Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto di Lina Wertmüller.

Il suo ritorno come interprete avviene nel 1980, nella parte del tenente che arresta il produttore Bonivento in Arrivano i gatti di Carlo Vanzina (la pellicola che ha segnato l'esordio del personaggio del terrunciello interpretato da DIego Abatantuono). Si è trattato  suo ultimo film fino al 1997, quando ha partecipato al documentario L'uomo dal sigaro in bocca, un cortometraggio firmato da Mario Sesti.

Nel 1998 ancora una parte nell'episodio Prova d'appello della serie tv Avvocati, prima di essere chiamato nuovamente per due film nello stesso anno: nel 2003 ha ricoperto il ruolo del perito in Segreti di Stato di Paolo Benvenuti e quello di Spoletta in Tosca e altre due, diretto da Giorgio Ferrara e interpretato da Franca Valeri. Il 17 dicembre 2010 è stato ospite di una puntata della trasmissione condotta da Carlo Conti I migliori anni. Ma per tutti resterà per sempre il perfetto interprete della commedia italiana più salace e più capace di mettere alla berlina i vizi e le miserie del nostro Paese.