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Vangelo secondo Maria, il film Sky al Torino Film Festival

Cinema

Il lungometraggio di Paolo Zucca con Benedetta Porcaroli e Alessandro Gassmann, prodotto da La Luna, Indigofilm e Vision Distribution, sarà presentato fuori concorso alla 41a edizione della rassegna cinematografica

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Vangelo secondo Mariail nuovo film di Paolo Zucca (L'arbitro, L'uomo che comprò la luna) con Benedetta Porcaroli e Alessandro Gassmanntratto dall'omonimo romanzo di Barbara Alberti, che lo ha anche sceneggiato assieme a Paolo Zucca e ad Amedeo Pagani,  sarà presentato Fuori Concorso al 41° Torino Film Festival.

Vangelo secondo Maria è un film Sky Original, prodotto da La Luna, Indigo Film, Vision Distribution.

Il cast

Altre ai due protagonisti già citati, Benedetta Porcaroli nel ruolo di Maria e Alessandro Gassmann in quelli di Giuseppe, il cast del film comprende Lidia Vitale (Anna), Leonardo Capuano (Gioacchino), Andrea Pittorino (Eliashib), Giulio Pranno (Angelo) Maurizio Lombardi (Erode) e Fortunato Cerlino (Sacerdote).

SINOSSI

Maria è una ragazzina di Nazareth. Come donna tutto le è proibito, anche imparare a leggere e scrivere. Ma lei sogna libertà e sapienza. Alla sinagoga si entusiasma per le storie della Bibbia, come don Chisciotte coi romanzi d'avventura. Dall'audacia dei profeti ha imparato la disobbedienza, sogna di scappare su un asino e scoprire il mondo, andare lontano. Trova in Giuseppe un maestro e un complice. Il loro matrimonio è casto, un paravento, mentre lui segretamente la istruisce, preparandola alla fuga. Ma ecco un ostacolo imprevisto: Maria e Giuseppe si innamorano. Stanno per abbandonarsi alla passione, quando l'angelo dell'annunciazione rovina tutto. Il piano di Dio e quello di Maria non coincidono affatto. 

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NOTE DI REGIA (PAOLO ZUCCA)

Vangelo secondo Maria può essere definito come un romanzo di formazione, anche se il nucleo tematico della storia va ben oltre il resoconto della crescita interiore della sua protagonista, chiamando in causa delle componenti filosofiche, politiche e morali di straordinaria complessità, come il libero arbitrio, il peccato originale, il potere della conoscenza, il patriarcato, l'autodeterminazione delle donne. Tuttavia, se dovessi individuare il cuore pulsante di questo racconto cinematografico - che nel lungo percorso dalle pagine del romanzo all'ultima revisione di montaggio ha vissuto delle profonde e proficue trasformazioni - direi che prima di tutto è una storia d'amore. Un amore asimmetrico, fragile, che nasce e si evolve in circostanze imprevedibili ed inedite. Un amore così tenace da sfidare il destino, la volontà divina, la morte. Vangelo secondo Maria si muove in un contesto narrativo indubbiamente universale, quello della Bibbia, eppure uno dei suoi elementi distintivi è il radicamento in un contesto geografico decisamente locale, quello della Sardegna. Non abbiamo mai pensato di ricostruire fedelmente la presunta realtà storica della Galilea di duemila anni fa, e ancor meno di ricalcare l'immaginario stereotipato di un presepio esotico fatto di turbanti e palmizi. Piuttosto abbiamo cercato di evocare, attraverso lo straordinario patrimonio archeologico e antropologico della Sardegna, la comune matrice mediterranea di civiltà agro-pastorali antichissime. Questa impostazione nasce dalla volontà di creare un universo poetico originale, tanto sobrio nella messa in scena del mondo arcaico quanto immaginifico nella rielaborazione del racconto biblico. Vangelo secondo Maria è improntato all'alternanza dei toni, alla commistione stilistica tra classico e fantastico, tra sacro e prosaico, alla ricerca di quella ‘semplicità meravigliosa’ che vuole caratterizzare il progetto in tutti i suoi aspetti, dalla scenografia alla direzione degli attori, dalla musica alla cinematografia, dai costumi al montaggio.