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L'ultima volta che siamo stati bambini, cosa sapere sul film di Claudio Bisio sulla Shoah

Cinema
©Webphoto

L'attore comico loda la storia che affronta un argomento molto drammatico con grande leggerezza. Per lui, doppio ruolo, sia dietro che davanti la macchina da presa

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A tre mesi dalla proiezione in anteprima al Giffoni Film Festival, arriva al cinema, dal 12 ottobre, L'ultima volta che siamo stati bambini, di e con Claudio Bisio, anche co-sceneggiatore insieme a Fabio Bonifacci dell'adattamento del romanzo omonimo scritto da Fabio Bartolomei del 2018.
Bisio, che si era assicurato i diritti della storia, ha finito col girare la pellicola della quale, in un primo momento, non si era immaginato regista. Il film, già accolto positivamente alla kermesse dedicata ai bambini e ai ragazzi, ha come protagonisti un gruppo di giovanissimi durante la seconda Guerra Mondiale. Ecco cosa c'è da sapere.

La trama del film ambientato nel 1943

Risate, lacrime e sicuramente tante emozioni per L'ultima volta che siamo stati bambini, un film che tratta il tema della Shoah in maniera tenera e struggente, dal punto di vista dei più piccoli.
Ambientato a Roma nell'estate del 1943, vede i protagonisti muoversi all'interno di uno scenario di guerra di cui non si vede ancora la fine. Tra le nefandezze di quel momento storico complicato, la deportazione di Riccardo, uno dei ragazzini di un gruppo di amici formato da Italo, il figlio di un Federale, Vanda, un'orfana cresciuta dalle suore, e Cosimo, il cui papà è un dissidente al confino.
I tre, che sono legati da un patto di amicizia con Riccardo, si mettono in testa di andare a riprendere l'amico in Germania seguendo i binari del treno che lo ha portato via da loro.
Sulle tracce dello sconsiderato trio, Vittorio, il fratello maggiore di Italo e suor Agnese, coinvolti loro malgrado in un'avventura spericolata che è un'odissea ma soprattutto la fotografia di una città, Roma nei giorni del rastrellamento del ghetto, e di un Paese nel mezzo di una delle pagine più dolorose della sua storia. A smorzare il tutto, l'ironia delle situazioni, le connotazioni umoristiche dei personaggi, specie dei ragazzini, lodati da Bisio per la loro bravura.

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Il cast con i quattro giovani protagonisti

Claudio Bisio non ha nascosto il duro lavoro che c'è stato dietro alla scelta di mettere in piedi questa produzione di cui sentiva forte l'urgenza. L'attore comico e presentatore, che a un certo punto si è trovato ad accettare la proposta dei produttori di assumere l'incarico di regista della pellicola, ha ammesso che uno dei nodi fondamentali per lui era il cast poiché molto sarebbe dipeso dagli interpreti dei ragazzini della storia.
Sul set sono arrivati, dunque, Vincenzo Sebastiani, Alessio di Domenicantonio, Carlotta De Angelis e Lorenzo McGovern Ziani, interpreti rispettivamente di Italo, Cosimo, Wanda e Riccardo, tutti privi di esperienze significative ad eccezione del secondo che ha lavorato con Matteo Garrone e in altre produzioni. Claudio Bisio compare indossando l'uniforme del Federale che ha le movenze del Duce. Vittorio è Francesco Cesari; Suor Agnese, Marianna Fontana.
Soddisfatto Bisio dell'esperienza che lo ha aiutato a tenere viva la parte fanciullesca che è in lui. I precedenti sul tema ci sono ma il mix tra road movie, romanzo di formazione e film storico che animano la pellicola merita sempre una nuova storia da raccontare sullo schermo.