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Pupi Avati riscrive Dante nel suo prossimo film

Cinema

Al settimanale  "Toscana Oggi", il regista italiano racconta la sua prossima pellicola dedicata alla vita del Sommo Poeta

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Dante Alighieri secondo Pupi Avati

Un Dante diverso da quello che ci ha tramandato la scuola, ma basato su quanto scrive il suo unico biografo, Giovanni Boccaccio. È così che Pupi Avati intende raccontare nel suo prossimo film il Sommo Poeta, come svela in un'intervista pubblicata sul settimanale Toscana Oggi. Non sarà una fiction come I Medici di produzione americana, con la storia riscritta, ma, spiega Avati, "comunque sarà un film, non una cronaca; avrà un tasso di immaginazione che ha a che fare con le congetture". E aggiunge: "Il nostro approccio è di grande rispetto: ecco perché' abbiamo delegato Boccaccio a raccontarcelo invece di prendere Dante di petto, che sarebbe una cosa da far tremare i polsi".

 Un film storico, quindi, precisa ancora il regista, "nel senso che ho undici consulenti tra i quali Emilio Pasquini, Marco Santagata, Franco Cardini: il meglio che si possa avere oggi in Italia. Però è pur sempre un film, non un saggio sulla vita di Dante. È un mio Dante che vorrei lo rendesse seducente. Il mio tema è far piacere Dante". Non sarà l'Alighieri scolastico, appunto, "quel profilo con un naso fuori misura, lo sguardo arcigno, la lezione tramandata di un carattere autoritario, molto consapevole della propria cultura: tutto ha contribuito a farne un personaggio ignoto o poco noto alla gente. E invece Dante Alighieri, come ce lo racconta Boccaccio, è tutt'altra cosa".

Vita di Dante sarà il titolo del film

 Il titolo c’è già, Vita di Dante, e per Pupi Avati sarà un po' il film della vita, "quello che ancora non sono riuscito a fare, ed è anche quello che ho corteggiato di più", conclude il regista, che a 81 anni riesce ora finalmente "a vedere la fine del tunnel".  Nell'anno che precede il settimo centenario della morte dell'autore della Divina Commedia, il regista bolognese vede finalmente vicina la realizzazione di un progetto che insegue da 18 anni. Rai Cinema ne finanzierà una buona parte