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Il corpo e l'anima di San-Dra Milo da Tivoli

Cinema

Michele Sancisi

Intervista con una donna sorprendente che pubblica il suo primo libro di poesie dopo una avventurosa vita tra cinema e televisione e che è tuttora proiettata nel futuro.

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All’ultimo festival di Venezia si è presentata super glam in versione Liz Taylor con “giovane” fidanzato al seguito. Intanto manda in libreria una delicata raccolta di poesie introspettive, illustrate da una brava disegnatrice (Il corpo e l’anima. Le mie poesie, Morellini editore, Euro 9.90, in uscita), al cinema la rivedremo presto in un paio di film, perché a 86 anni Sandra Milo non ha la minima intenzione di ritirarsi a vita privata. Accettando volentieri di essere intervistata è allegra, simpatica, vulcanica, seducente. Alterna molte risate a riflessioni mistico-filosofiche, ricordi e progetti, voglia di stare al mondo. E’ sempre la stessa donna, la Sandrocchia felliniana fintamente oca giuliva, protagonista dello spettacolo capace di reinventarsi tante volte e tornare al successo, dal cinema alla televisione.

Salvatrice Elena Greco è il suo vero nome, ma chi ha creato il suo trademark?

Milo lo devo a Salvato Cappelli, direttore di "Le Ore" (prima della svolta erotica della testata, ndr), una rivista molto bella su cui scrivevano anche intellettuali come Alberto Moravia. Non c'era ancora la televisione e si leggevano molto questi settimanali popolari, che facevano opinione. Io ero una ragazzetta appena arrivata a Roma, mi fecero delle foto a Tivoli in cui ero coperta solo con qualche foglia. Il direttore di "Le Ore" decise di farci un servizio e anche una copertina, con il titolo "La Milo di Tivoli". Ne parlarono tutti, perchè le foto erano molto belle e un po' osée, quella definizione mi rimase addosso come cognome d'arte. Poi a me piaceva il nome Sandra perchè è composto da due parti che mi rappresentano: "San", molto dolce, e "dra" più forte e determinante. Da allora questi furono i miei nomi, che rimbalzarono su altre riviste, a me piaceva farmi fotografare, così diventai modella, prima di arrivare al cinema. 

Mi ha divertito, prendendo contatto con lei, scoprire che non legge neppure gli sms, mentre oggi tutti scrivono sullo smartphone…

Ah si, io non sono tecnologica, ho un telefonino vecchissimo con il quale posso solo fare e ricevere telefonate, poche. Niente messaggi, foto o social. Non posso soffrire quella gente che ha sempre il telefono in mano e ci legge e ci scrive sopra, sembra che abbiano solo una mano con cui digitare sullo schermino. Poi non si riesce più a parlare, continuamente interrotti dal telefono, è imbarazzante. Io ho detto no.

Il corpo e l’anima, cosa rappresentano per lei queste due parole che ha scelto per il titolo del suo primo libro di poesie?

Sono due concetti strettamente legati l'uno all'altro perchè non si fa nulla con il corpo se non partecipa anche l'anima, il nostro spirito, come quando uno arrossisce perchè l'anima si vergogna di qualcosa. Siamo una cosa sola anche se spesso ce ne dimentichiamo.

Lei si è sempre sentita a suo agio con il suo corpo così vistoso o la sua bellezza è stata anche causa di imbarazzo?

La bellezza secondo me è un peso. Tutti desideriamo ciò che è bello, un corpo bello o un viso bello è oggetto di grande desiderio e questo crea una pressione continua in chi è desiderato da tutti, perchè non si può darsi a tutti e diventa necessario opporre tanti rifiuti. Questo va contro la mia indole che sarebbe aperta a tutti e a tutto. Poi ho dovuto lottare per difendere il mio corpo dagli assalti maschili. Certo va riconosciuto che la bellezza dà a chi la possiede anche un piacere infinito, quindi non posso che essere contenta di essere nata bella.

Il toro ricorre nei sui versi, cosa simboleggia per lei?

Viene da un racconto di mia madre, che quando era incinta di me e abitava a Tunisi dove poi sono nata, era in un mercato arabo con un cappottino rosso e fu inseguita da un toro scappato da un mattatoio. Me lo raccontava sempre e io cominciai a sognarmelo per anni come protagonista di quell'incubo. Finchè qualcuno interpretò quel sogno e mi disse che era un bel segno di forza, allora il toro rimase legato alla mia memoria. 

Un’altra poesia L’emigrante, forse la più intensa della raccolta, è dettata solo dall’attualità del tema immigrazione o legata anche a suoi ricordi di infanzia tunisina?

Dettata da questi anni, più che dalle mie origini. Dopo tutti quei morti in mare io non ho più mangiato pesce, che mi piaceva molto, non perchè possono essersi nutriti di quei poveretti, ma per rispetto verso di loro, perchè il mare è diventata la loro bara. Io non ho nessun potere per cambiare le cose, ma posso fare un piccolo gesto per la loro memoria.

Nella suggestione della poesia Gli spiriti c’è qualcosa di personale?

Sono sempre stati una presenza costante nella mia vita, all'inizio ne avevo paura, poi ho imparato a conoscerli e ora sono contenta perchè mi fanno compagnia.

Non vorrei farle le solite domande su Fellini che le hanno fatto mille volte: ma anche lui aveva la passione del paranormale, l’avete condivisa (a parte il fatto che lei ha intrepretato Giulietta degli spiriti)?

Con Federico no, non abbiamo mai condiviso esperienze di occultismo, che a lui interessava molto, perchè io non ho mai cercato emozioni di questo tipo mentre lui cercava sempre una porta per l'altro mondo.

D’altra parte lei crede nei miracoli immagino, visto che ne ha avuta una esperienza diretta…

Si, io l'ho avuto un miracolo per mia figlia Azzurra, letteralmente resuscitata dalla morte nel maggio del 1975, in seguito a questo miracolo certificato dalla chiesa Madre Maria Pia Mastena, fondatrice delle Suore del Santo Volto è stata fatta Beata nel 2005 dopo una lunga indagine vaticana. E' stata una emozione indimenticabile.

La poesia Le tue mani dedicata ad un amante del passato, si può dire a chi è ispirata?

Non ci sono riferimenti precisi nelle poesie, ma ricordi ed emozioni che mi sono venute da varie persone o semplicemente immaginate, dalla nostra parte più misteriosa e segreta, che io ascolto con attenzione.

E’ finita sembra affrontare il tema universale dell’invecchiamento e della fine che si avvicina: come la vive lei?

L'idea della morte non mi spaventa per niente, è un'altra manifestazione della vita e magari sarà liberatoria, perchè magari sarò vecchissima e stanca (ride), però per il momento non penso alla mia ma descrivo quella degli altri (ride a lungo).

C’è qualcosa che ha fatto che non rifarebbe?

No, sono una donna senza ripensamenti nè rimpianti, se ho deciso una cosa o se il destino lo ha fatto per me, vuol dire che doveva essere così e basta.

Eppure ha rifiutato film importanti.

Una scelta comporta sempre una rinuncia, la cosa scelta te ne fa scartare un'altra che ti sembra meno importante, io ho sempre scelto la mia famiglia, i miei figli. Rinunciare per questo a qualche film - anche di grande successo - non è un sacrificio, è il mio libero arbitrio, di cui sono orgogliosa.

Lei che è stata anche una protagonista della televisione, cosa guarda oggi?

Vedo soprattutto telegiornali, ma leggo anche il Corriere della Sera perchè mi piace avere in mano la carta. Seguo qualche talk show o documentario magari la sera tardi, ma esco ancora molto e scrivo, quindi vedo poca tv. Non amo la televisione come sottofondo di compagnia, mi piace anche stare in silenzio (ride fragorosamente).

Lei è stata legata al Partito Socialista, cosa pensa oggi di quella stagione politica e come vede quella di oggi?

Dopo la guerra nella mia famiglia erano tutti fascisti e io da ragazzina volevo capire le cose con la mia testa, pur avendo un grande senso della famiglia, anche religioso. Così mi sono letta Marx, Engels, Proudhon, letture anche difficili, noiose ma che credevo necessarie. Così sono diventata socialista, mi piaceva l'idea che le ricchezze del mondo fossero meglio distribuite. Anche oggi mi fa soffrire moltissimo che ci sia gente che dorme per strada perchè non ha nemmeno una stanza mentre altri ne hanno cento mai utilizzate. Io amo molto la Sicilia: pur essendo una regione non ricca io in Sicilia non ho mai visto una persona dormire per terra, tutti hanno un tetto, significa che nell'avere poco si può avere tutti qualcosa. Invece le grandi metropoli ricche sono piene di barboni a morire nelle strade.

Su Sky sta per andare in onda la serie 1994 che, dopo 1992 e 1993, racconta la fine di quel mondo, il crollo di un sistema politico a cui anche lei faceva capo: come ricorda quell’anno?

Per fortuna sono sempre stata appassionata dai libri di storia, ne ho letti molti e ho sempre visto che qualsiasi idea politica, qualsiasi potere a un certo punto cadeva in favore di una idea nuova e di un potere nuovo. Perchè l'unica regola che non cambia mai a questo mondo è il cambiamento. Il cambiamento può essere in meglio o in peggio, ma è inevitabile. Certo in quegli anni ho condiviso la sofferenza di persone alle quali ero legata nel crollo di quel mondo, ma con la serenità interiore di questa accettazione.

Si riferisce in particolare a Bettino Craxi?

Io per lui ho avuto e nutro tuttora una grandissima stima, ma non lo dico adesso che da parte di molti è stato rivalutato. Mi ricordo benissimo l'epoca in cui tutti gli sputavano addosso sui giornali, io e Giuliano Ferrara lo difendevamo sempre, quando nessuno osava dire una parola a favore di Bettino. Io lo consideravo un grande statista e sapevo che era un uomo che amava immensamente l'Italia, persona di grande intelligenza e cultura, coraggioso come nel caso Sigonella. Mi piaceva lui e quel tipo di politica, ma la storia cambia tutto, come si diceva.

Parliamo dei suoi nuovi progetti cinematografici.

Ho fatto un cameo nel nuovo film di Sergio Castellitto Il materiale emotivo, che ci teneva molto ad avermi. E’ la storia di un libraio, ma a raccontare la trama non si rende l'intensità del film. Invece a dicembre esce un film del quale sono protagonista, si intitola Free ed è diretto da Fabrizio Maria Cortese (nel cast anche Babak Karimi, Corinne Clery, Ivano Marescotti, Antonio Catania) una commedia su un gruppo di anziani che fugge da un istituto inseguendo un sogno, rifiutando la vecchiaia per continuare a vivere. Mi è piaciuta molto la filosofia che c'è sotto. 

Non le ho chiesto nulla di Fellini… ma se vuole dirci qualcosa che non ha ancora detto siamo tutt'orecchi.

Posso rivelarvi, perchè non c'è scritto, che l'ultima poesia del mio libro, L'allegria dell'amore è dedicata lui, e finisce così: "Ma non temere amore mio / io ti cercherò sempre / e un giorno / da un'altalena di fiori / salterò fra le tue braccia." Queste solo le cose che io gli dicevo (ride). Una poesia che parla anche della morte, perchè sarà un modo di ritrovarci. 

Visto che è così di buon umore non posso trattenermi dal chiederle come era il suo rapporto con la moglie di Federico, Giulietta Masina. 

E' sempre stato ottimo, eravamo grandi amiche, lei si è seccata solo quando i giornali hanno cominciato a scrivere che io ero la musa di Fellini, cosa non vera, ma lei si raffreddò con me. Io le volevo bene e so che anche lei me ne volle. Era una donna molto diversa dall'immagine pubblica che faceva di lei una moglie borghese, in realtà era una persona coltissima e intelligentissima, a volte curiosa, veramente una donna speciale, oltre alla sua bravura come attrice. Posso capire che quella definizione l'abbia ferita, sappiamo come sono i giornalisti, spesso crudeli senza volerlo. 

Per quello si allontanò dal cinema di Fellini?

No, mi allontanai dal cinema in generale e l'ho fatto per la famiglia, quando mi sono sposata con De Lollis, per otto anni non ho lavorato. Poi sono tornata a recitare quando lui mi ha lasciata perchè ne avevo bisogno. 

La sua vita è un romanzo. Aspettiamo la sua autobiografia.

La sto scrivendo, sotto forma di lettere a mia nipote, lì ci sarà tutta la verità, vera, vera, vera, sulla mia vita.