Diana Del Bufalo: al Filming Italy Sardegna Festival tra teatro e cinema
SpettacoloUna lunghissima tournée teatrale che l'ha vista impegnata in due musical, un concerto imminente a Benevento e tanti altri progetti. L'attrice è una degli ospiti del "Filming Italy Sardegna Festival"
Diana Del Bufalo è così: spontanea, spumeggiante, naturalmente simpatica. Impossibile trattenerla: nei pensieri, nella gestualità, nella risata.
Sincera e diretta, l’attrice romana è una forza della natura, in quello che fa, per come lo fa. Reduce da un anno lontana dai set e immersa a teatro, dove ha portato in giro per l’Italia sia il musical Sette spose per sette fratelli che Cabaret con Arturo Brachetti, ora si concede qualche giorno di riposo al Filming Italy Sardegna Festival, dove racconta della sua esperienza sul palcoscenico, di quanto ha imparato e di quello, invece, che vuole ancora imparare.
Diana parlare con te è travolgente. Tu sei travolgente. Che anno è stato dal punto di vista professionale?
Guarda ho passato un anno in giro per l’Italia ed è stato fantastico. Però devo ammettere di non amare così tanto viaggiare. Aerei, treni, macchina… non mi sono fatta mancare nulla. Poi stavamo magari due sere in una città, poi una sera in un’altra e così via. Ti dico, per darti un’idea, che abbiamo fatto 105 repliche solo del musical Cabaret in meno di quattro mesi. Quasi una follia! Io amo stare a casa, sono una pantofolaia e adesso non vedo l’ora di fermarmi e dedicarmi ai miei hobby o anche fermarmi e non fare nulla!
Però se non sbaglio a breve sarai a Benevento dove ti esibirai con l’Orchestra Filarmonica
“Caspita è vero (risata)! Sai che la musica è la mia prima passione, io ho studiato musica prima ancora che recitazione. Il 25 giugno sarò a Benevento appunto con l’Orchestra e un coro di dieci persone per cantare tutte le canzoni Disney. Il concerto è già sold out da tempo. Lo spettacolo si intitola I sogni son desideri e ci sarà la voce narrante di Francesco Pannofino. E credo che sarà, almeno lo spero, un bellissimo momento.
Cosa hai imparato e quanto sei cresciuta professionalmente recitando in teatro?
Quando tutti mi dicevano che per un attore era importante lavorare in teatro, non capivo fino in fondo, prima di provarlo, quanto fosse vero. È un ambiente completamente diverso. Tutto a teatro, rispetto a un set, è diverso. Mi manca il cinema ma è stato incredibile potermi concedere questa nuova esperienza.
Sei una donna piena di entusiasmo e di spontaneità. Quanto è importante, per te, essere sempre te stessa, essere vera in ogni circostanza?
Credo che la vita sia un dono stupendo e questo mi rende molto entusiasta di essa. La mia psicologa, tempo fa, mi aveva anche diagnostico una forma di depressione ma io credo che il segreto sia accettare e capire che la vita sia fatta di dualità. Quando le persone non accettano questa cosa finiscono nel baratro della depressione o comunque sono scontente; invece, il segreto è accettare che ci siano aspetti opposti e diversi nell’arco di una vita, di una giornata, di una relazione…
Che cosa stai invece ancora cercando di imparare?
Sto cercando soprattutto di imparare a smettere di giudicare le persone e tendo anche troppo ad arrabbiarmi quando vedo delle ingiustizie. Ora mi rendo conto che devo accettare di lasciar accadere delle cose, comunque continuando a lottare per un mondo migliore. A volte mi sento quasi responsabile del male e delle ingiustizie del mondo e piango dalla rabbia di non potere o non riuscire a fare qualcosa. Ecco, devo imparare a lasciar andare alcune cose e capire che non sempre e non tutto dipende da me, che non significa girarsi dall’altra parte però. Credo che esistano quelle che si chiamano forze riequilibrartici e tra un po' arriveranno per sistemare il dolore che il mondo sta provando, specialmente in questo momento.