L'attore, coinvolto in una battaglia legale personale e finanziaria, ha replicato alle recenti accuse sui particolari della lite con l'ex-moglie e i figli avvenuta nel 2016 a bordo di un aereo
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Tutto falso. Così gli avvocati di Brad Pitt replicano alle accuse rivolte dalla ex moglie. Accuse con dettagli e particolari contenuti dei documenti presentati dai legali di Angelina Jolie sulla lite tra i due avvenuta nel 2016 a bordo di un aereo in viaggio dalla Francia alla California che avrebbe coinvolto due dei sei figli della coppia e indotto l’attrice a chiedere il divorzio subito dopo. Nel paragrafo intitolato “Perché Jolie si è separata da Pitt” i documenti legali affermano che l’attrice, nel tentativo di placare una discussione tra l’attore e uno dei figli, sarebbe stata insultata, spinta nel bagno dell’aereo, afferrata alla testa e alle spalle e strattonata dall’attore. Secondo le accuse, Pitt avrebbe poi afferrato uno dei figli alla gola e colpito un altro in pieno volto mentre gli altri bambini, impauriti, lo imploravano di smettere. L’attore avrebbe infine versato birra sulla moglie e vino rosso sui figli e impedito alla famiglia di allontanarsi dal velivolo per almeno venti minuti. Le indagini dell’FBI non hanno portato né all’arresto né all’incriminazione di Pitt che ora, attraverso i suoi legali, ha rilasciato alla CNN una dichiarazione ufficiale che smentisce la versione di Jolie: “La ricostruzione continua ad evolvere ogni volta che aggiunge nuove, infondate accuse. Brad ha ammesso la sua responsabilità per ciò che ha fatto, ma non quella di atti che non ha commesso. Queste nuove accuse sono completamente false”. In passato Pitt aveva affrontato la dipendenza dall'alcool, ma dopo aver seguito un percorso con gli Alcolisti Anonimi ha riacquistato la sobrietà.
LOTTE IN TRIBUNALE
Le battaglie legali della coppia hanno riguardato prima la custodia dei sei figli (oggi di età compresa tra i 14 e i 21 anni), e poi la contesa sulla tenuta vinicola francese Château Miraval (dove, secondo i documenti legali di Jolie, i bambini non sono mai più tornati a causa del “dolore provocato quel giorno alla famiglia da Pitt”). L'attore ha citato in giudizio l’ex-moglie per aver violato i suoi diritti contrattuali vendendo senza il suo consenso metà delle quote ad una società dello Stoli Group controllata dall'oligarca russo Yuri Shefler. Jolie ha replicato di non aver mai stipulato un simile accordo e di aver invece ceduto la sua quota per ottenere l’indipendenza economica da Pitt e così “avere qualche forma di pace e chiudere questo capitolo profondamente doloroso e traumatico della sua vita e di quella dei suoi figli”. L’attrice ha inoltre asserito di aver ripetutamente tentato di vendere la sua quota all’ex-marito, che avrebbe però acconsentito solo a patto di firmare una clausola di non denigrazione “che le avrebbe impedito di discutere al di fuori delle corti degli abusi fisici ed emotivi perpetrati da Pitt nei suoi confronti o nei confronti della famiglia”. Jolie avrebbe quindi rifiutato di firmare la clausola, ritenuta “abusiva e controllante”. Nella versione di Pitt, il fallimento delle trattative sarebbe invece conseguito a una pronuncia negativa emanata nei confronti dell'ex-moglie nell'ambito della causa sulla custodia dei figli.