La vicenda si avvia nel 2016 quando la cantante ha visto le foto del pachiderma da solo in un recinto esiguo, incatenato e con solo un piccolo stagno sporco per giocare. Così è cominciata la sua battaglia personale per farlo uscire dallo zoo di Murghazar, nella capitale pachistana
"È uno dei momenti più belli della mia vita e lacrime stanno scendendo lungo il mio volto. È una notizia così emozionante per noi che mi devo sedere" ha twittato Cher, rivolgendo un suo ringraziamento al governo del Pakistan e ai pachistani. Una vicenda cominciata nel 2016, quando la cantante ha visto le foto di Kaavan da solo in un recinto esiguo, incatenato e con solo un piccolo stagno sporco nel quale giocare. Così è cominciata la sua battaglia personale per farlo uscire dallo zoo di Murghazar, nella capitale pachistana.
Travagliata anche la vita stessa di Kaavan, arrivato in Pakistan a solo un anno, come regalo del governo dello Sri Lanka all'ex dittatore, il generale Zia-ul-Haq. L'elefante, animale notoriamente socievole, è stato incatenato nel 2002 dai lavoratori dello zoo, preoccupati per il suo comportamento sempre più violento.
Le sue condizioni si sono aggravate alla morte, nel 2012, di Saheli, l'altro elefante che viveva assieme a lui. Lo scorso anno e' anche venuto fuori che chi si occupava di lui derubava il suo cibo mentre orsi selvaggi entravano nel suo recinto, impossessandosi a loro volta del pane e della frutta a lui destinati.
L'anziano Kaavan è stato anche ritrovato in condizioni di disidratazione severa. Prendendosi a cuore la sorte dell'elefante, Cher ha inviato un suo rappresentante legale allo zoo per cercare di farlo liberare e ha poi lanciato una petizione che ha raccolto migliaia di firme. E dopo tanti anni Kaavan tornerà finalmente libero, nel Paese di origine.