Dal 27 al 29 novembre la terza edizione, tutta digitale, di Vanity Fair Stories, il festival organizzato da Vanity Fair ricco di ospiti e aperto a tutti i lettori e utenti.
Si parte venerdì con Beppe Fiorello e si chiude domenica con Carlo Verdone. Due giorni e mezzo di appuntamenti per dare speranza e idee per il domani che ci attende. Tema di quest’anno è infatti “Inventare il futuro”. Sul palco virtuale di Vanity Fair Stories, si alterneranno i grandi personaggi che hanno illuminato copertine, interviste e reportage del settimanale di Condé Nast Italia ripercorrendo i momenti chiave di questo ingeneroso 2020. Ognuno di loro raccontando la propria storia e la propria visione per il dopo pandemia. Personaggi dal mondo del cinema, del web, della moda, del design, della musica, dell’arte, del teatro, della cultura, della bellezza. Da Diego Abatantuono a Pierfrancesco Favino; da Brunori Sas ai Maneskin; da Tommaso Paradiso a Max Pezzali; da Diego della Valle a Renzo Rosso, Da Domenico Dolce e Stefano Gabbana a Maria Grazia Chiuri, da Rossana Orlandi a Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, da Giorgio Panariello a Giovanni Veronesi.
Un’edizione interamente digitale ma non meno empatica
Talk, performance, interviste esclusive e musica su una piattaforma web dedicata. Per forza di cose infatti
l'edizione 2020 è online ma non per questo meno empatica. “Quest’anno”, ha spiegato l'Editor at Large Vanity Fair Malcom Pagani durante la conferenza stampa di presentazione, “ha portato tutti noi fuori dalla nostra ‘zona abituale’ e questo cambiamento traspare anche in mezz’ora di video. Nei collegamenti con gli ospiti c’è infatti una tale libertà e una tale confidenza da far dimenticare la mediazione tra visione e racconto e questo aiuta a fare in modo che il mezzo che siamo stati obbligati ad usare non sembri qualcosa di lontano”. Ne sono un esempio fuoriprogramma come quelli di Ugo, il cane di Tommaso Paradiso che a sorpresa irrompe nello schermo. O i cambi di tono di Carlo Verdone che, dopo aver parlato di senilità si mette ad improvvisare calandosi nei panni dei suoi storici personaggi.
A scadenzare gli appuntamenti le iconiche copertine che Vanity Fair ha dedicato a diverse personalità del nostro tempo: talenti e professionisti; personaggi famosi ma anche persone che lavorano dietro le quinte; figure chiave delle tante filiere dell'eccellenza italiana.
Appuntamenti per riflettere sul futuro che ci aspetta e iniziare a inventarlo
Talk che, come ha detto il direttore di Vanity Fair Simone Marchetti, “hanno il potere di guardarvi, di attraversarvi e di cambiarvi. Appuntamenti che hanno in se’ quel pragmatismo che in un momento come questo diventa il messaggio migliore per un 2021 che ha bisogno della nostra immaginazione, del nostro coraggio e della nostra speranza, perché ci aspetta un futuro tutto da inventare.”
Parafrasando il padre del personal computer Alan Kay, infatti, “il modo migliore per predire il futuro è inventarlo.”
Per seguire il festival sarà sufficiente collegarsi su vanitystories.vanityfair.it e sui profili ufficiali di Youtube, Facebook, Instagram e TikTok.