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Vinicio Marchioni in scena con il "Caligola" di Camus

Spettacolo

Sabrina Rappoli

"La scrittura di Camus è una sinfonia, una montagna russa continua di emozioni, di temi, di scene". Parla così Vinicio Marchioni del testo che ha portato in scena al Napoli Teatro Festival Italia, "ricco di scene ironiche e ciniche"

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”Caligola di Camus nasce più di un anno e mezzo fa. Ne abbiamo continuato a parlare, a studiarlo, con Milena Mancini e Tommaso De Santis, che sono della compagnia, durante il disastroso periodo della quarantena. Subito dopo è arrivata la conferma che si poteva andare in scena”. La voce di Vinicio Marchioni tradisce grande entusiasmo, mentre parla del testo col quale si è esibito al Napoli Teatro Festival Italia. “Una presa d’aria”, definisce l’attore la possibilità di tornare sul palco, “dopo un periodo in cui siamo stati tutti quanti rinchiusi e giustamente protetti”.

LA SCRITTURA DI CAMUS E' UNA SINFONIA

Marchioni, che alterna cinema e teatro, dice di essersi soffermato “soprattutto sulla costruzione sinfonica; la scrittura di Camus è una sinfonia. Come dire, è una montagna russa continua di emozioni, di temi, di scene; anche di scene molto ironiche, ciniche”. Racconta così il senso della pièce e la potenza del suo autore, Camus. “Uno dei più grandi della storia del teatro mondiale, uno che ha mille sfaccettature”, sottolineando che “il fatto di averlo studiato, approfondito, strutturato per questa messa in scena durante il periodo della chiusura, drammatico per tutti, in cui purtroppo il numero  di contagiati, il numero dei morti, l’orrore di questa pandemia  (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE) avanzava, di giorno in giorno, ha influito su tutto quello che è oggi questo spettacolo”.

"CALIGOLA", UN TESTO CONTEMPORANEO

A proposito dell'alletimento, Marchioni spiega che è una lettura drammatizzata. "Ho inciso tutte quante le voci degli altri personaggi, le ho inserite su una partitura musicale, qui c’è molta musica; diciamo che con la parte di Caligola mi infilo nei dialoghi. L’ho veramente pensato come una partitura musicale, concentrandomi sulla struttura testuale, sul tipo di linguaggio meraviglioso di Camus”. Importante, per Vinicio Marchioni, la contemporaneità di questo Caligola. “E’ uno di quei personaggi, di quei testi, che sono sempre contemporanei perché sono eterni: parla di amore, di morte, di vita, parla di qualcosa che c’è sopra di noi e oltre noi e quindi è uno di quei testi sui quali, lo stesso autore, è ritornato più volte negli anni, durante la Seconda Guerra Mondiale, con lo spettro di Hitler e dei campi di concentramento, quindi, di quell’orrore lì. Dietro a tutto ciò, c’è anche questo”.