Filippo Timi insieme al regista Sebastiano Mauri sono stati ospiti negli studi di Cinepop accolti dalla bellissima Laura Adriani. Un‘occasione per raccontarci la loro ultima fatica cinematografica: Favola in sala solo il 25, 26 e 27 giugno. Qui un breve resoconto da dietro le quinte in attesa di vedere la puntata integrale giovedì 21 giugno alle 21.00
Penombra, silenzio, soltanto la voce del regista Max Croci che grida il classico “azione, motore”. Così parte una delle tante puntate di Cinepop, che fra i tantissimi ospiti avuti in studio non poteva esimersi dal ricevere un beniamino degli schermi di Sky Cinema: ovvero Filippo Timi, il “barrista” Massimo de “I Delitti del BarLume” con il suo fianco il regista Sebastiano Mauri.
Accolti dalla bellissima e biondissima conduttrice di Cinepop, Laura Adriani, Timi e Mauri ci hanno voluto parlare della loro ultima fatica cinematografica: Favola in sala solo il 25, 26 e 27 giugno.
Con questo film, già passato attraverso il Torino Film Festival siamo in pieno immaginario Usa anni Cinquanta, come dentro un film di Douglas Sirk, come sottolinea candidamente lo stesso regista Sebastiano Mauri. Un mondo di plastica iper-colorato dove non esiste polvere e le massaie sono sempre alle prese con le loro faccende di casa in tacchi a spillo e come se fossero appena uscite dal parrucchiere. Una favola, per l’appunto, che però presto andrà in frantumi.
Il film prende spunto dall'omonimo spettacolo "cult" diretto, scritto e interpretato da Filippo Timi, passato con successo sui palcoscenici italiani dal 2011 al 2015. Siamo appunto in un salotto borghese americano anni Cinquanta. Qui tra melodramma e soap opera si agita la vita di Fairytale interpretato da un Timi “donna” che, per sua stessa ammissione, è da considerarsi uno dei ruoli più faticosi da lui interpretato (“portare tacchi a spillo e aver 47 di piedi non è uno scherzo”). Ma nello stesso più affascinanti, immaginato dopo la fine delle riprese del film di Bellocchio “Vincere” in cui lo stesso Timi interpretava un giovane Mussolini. Cosa c’era di più lontano dalla figura da macho del “Duce”? Naturalmente quello del personaggio di Fairytale, una donna con una identità sessuale, diciamo così, in progress.
Affiancano Timi come nella versione teatrale Lucia Mascino a cui si sono aggiunti per la versione cinematografica Piera degli Esposti, Luca Santagostino e Sergio Albelli.
A darci lumi di questa irresistibile e imperdibile “Favola”, che, per la cronaca inaugura il Festival Mix dedicato al cinema gay, lesbico e queer culture che si tiene a Milano fino al 24 giugno, il regista Sebastiano Mauri, qui alla sua opera prima. "Certo si possono vedere tanti riferimenti a questo film come Lontano dal paradiso, Almodovar e Hitchcock, ma va detto che ho utilizzati le scenografie e luci per abbracciare gli stati d'animo dei miei personaggi. È un mondo creato dalla testa della nostra protagonista e anche l'America che si vede è stata ricreata, un'America esotica, sopra le righe, tipica degli Hollywood Studio Movie degli anni Cinquanta. Un film che per me e penso per lo stesso Timi è stata una sfida difficile". E noi aggiungiamo una sfida vinta alla grande.