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Un anno fa moriva il "giullare" Dario Fo

Spettacolo
Dario Fo dopo aver ricevuto, all'università "La Sapienza" di Roma, la laurea honoris causa (Getty Images)

Il 13 ottobre 2016, a 90anni, scompariva uno degli artisti più eclettici dello scorso secolo. Attore, regista e drammaturgo, è stato l’ultimo italiano a vincere il Premio Nobel per la Letteratura. Tanti gli eventi organizzati per rendere omaggio alla sua memoria

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Esattamente un anno fa, a causa di un’insufficienza respiratoria, moriva Dario Fo. L’attore, regista e drammaturgo era affetto ormai da anni da una patologia polmonare che, però, non gli ha impedito di manifestare fino agli ultimi giorni di vita la sua arte. Un talento che ha radici lontane e che nella sua lunghissima carriera gli è valso importanti riconoscimenti ma anche aspre critiche. Di lui l’accademia svedese il 9 ottobre 1997, nel consegnargli il Premio Nobel della Letteratura, scriveva: "Perché seguendo la tradizione dei giullari medievali dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi". Irriverenza che ha condiviso con la moglie Franca Rame, mancata tre anni prima, insieme alla quale ha vissuto in simbiosi non solo la carriera artistica ma anche le passioni politiche. Queste ultime dirette, negli ultimi anni, a sostegno del Movimento 5 stelle del quale Fo era diventato uno dei riferimenti culturali.

Gli inizi

Nato il 24 marzo del 1926 in un piccolo paese in provincia di Varese da padre ferroviere e madre contadina, Fo entra in contatto per la prima volta con il mondo dell’arte giovanissimo quando si trasferisce a Milano per frequentare l'Accademia di Belle Arti di Brera. Terminato il percorso accademico comincia a lavorare per la televisione come autore e attore di testi satirici. Professione che gli permette di conoscere l'attrice Franca Rame, che sposa nel 1954. Da allora la coppia diventa indivisibile non solo nella vita ma anche artisticamente: quattro anni più tardi, infatti, danno vita alla compagnia Dario Fo-Franca Rame. Una decina di anni dopo, nel pieno della contestazione studentesca, i due abbandonano i palchi dei teatri per recitare nelle piazze, nelle fabbriche e nelle case del popolo. In questi anni Fo porta in scena 'Mistero Buffo' (1969), un’opera teatrale che descrive episodi ad argomento biblico, ispirati ad alcuni brani dei vangeli apocrifi, e che il Vaticano giudica oscena e blasfema. Una censura che segue molte altre e che gli costano il bando dagli schermi televisivi per molti anni.

Vent’anni fa il Premio Nobel per la Letteratura

La lunghissima carriera di Fo può vantare una cinquantina di farse e commedie, un'ottantina di regie teatrali e liriche, ma anche numerosi quadri, caroselli, disegni, testi e canzoni. Un’ecletticità che ne ha fatto un artista unico nonché l’ultimo italiano a ricevere, nel 1997, il Premio Nobel per la Letteratura, un riconoscimento di cui pochi giorni fa è ricorso il ventennale. Prima di Fo erano riusciti a meritarsi l’onorificenza soltanto Giosuè Carducci, Grazia Deledda, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo ed Eugenio Montale.

La passione per la politica

Dario Fo, negli anni, si è distinto come artista "impegnato". Di lui si ricorda la vicinanza ai movimenti della sinistra extraparlamentare a cavallo tra gli anni '60 e '70, ma anche le battaglie per il divorzio e l'aborto. Nel 2006 ha tentato anche di entrare attivamente in politica candidandosi alle primarie dell'Unione di Romano Prodi per diventare il candidato sindaco di Milano, arrivando però secondo alle spalle di Bruno Ferrante. Negli anni successivi si è avvicinato sempre più al Movimento 5 stelle, tanto da scrivere un libro insieme al fondatore Gianroberto Casaleggio, "Il Grillo canta sempre al tramonto – Dialogo sull'Italia e il Movimento 5 Stelle" (Chiarelettere).

L’omaggio a teatro

Nel giorno dell’anniversario della sua scomparsa, la Compagnia Teatrale Fo Rame, con il patrocinio del Comune di Torino, ha promosso l'incontro 'Omaggio a Dario e Franca', presso il teatro Carignano. Durante l’evento, nel quale verrà tributato un omaggio ai due artisti, interverranno il figlio Jacopo Fo, Carlo Petrini, il sindaco di Torino Chiara Appendino e Beppe Grillo. Sempre nel capoluogo piemontese, fino al 3 novembre, in due piazze cittadine sono state allestite altrettante esposizioni fotografiche. La prima intitolata 'Uno spettacolo di vita' è stata disposta sotto i portici di piazza San Carlo ed è dedicata al racconto della produzione teatrale dei due artisti, la seconda, invece, dal titolo 'Una vita all'improvviso' si snoda lungo piazza Vittorio e via Po "per narrare la vita di Dario e Franca e l'impegno sociale che ha sempre caratterizzato i loro spettacoli teatrali". Sempre il 13 ottobre a Milano la Palazzina Liberty, struttura dove ha avuto sede il loro "Collettivo Teatrale la Comune", arricchirà il proprio nome con quelli dei due artisti chiamandosi: "Palazzina Liberty Dario Fo e Franca Rame". "Per anni – ha spiegato l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno – hanno lavorato per dare una funzione pubblica a questo spazio ed è sembrato naturale intitolarla a loro". Infine per commemorare il grande artista saranno previste iniziative anche all’estero. A New York, infatti, dove sarà di scena dal 19 al 22 ottobre, l’'Italy on screen Today', la rassegna mondiale del cinema italiano, nelle giornate del 19 e del 20 ottobre sarà tributato un omaggio al grande artista con la proiezione del documentario 'Dario Fo e Franca Rame: A Nobel for two', diretto da Lorena Luciano e Filippo Piscopo, e della pellicola 'Sweet Democracy', diretta da Michele Diomà e con la partecipazione straordinaria di Fo che analizza in chiave satirica il grado di libertà d'espressione presente in Italia.