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Venezia 2017, Paolo Virzì racconta il suo “viaggio americano”

Spettacolo

Maria Teresa Squillaci

Paolo Virzì, Getty Images

Il regista presenta The Leisure Seeker (Ella&John il titolo italiano), girato per la prima volta in inglese: “Quando Donald Sutherland e Helen Mirren hanno accettato non potevo tirarmi indietro”. È un film sulla libertà di scelta ma c’è posto anche per Trump

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“In fondo la Route 1 non è così diversa dalla Statale 1, la mia cara Aurelia”. Anche quando parla del suo primo film girato in inglese, Paolo Virzì ribadisce di sentirsi un “figlio del cinema italiano”. Il regista livornese è alla 74esima Mostra del Cinema di Venezia per presentare The Leisure Seeker (Ella&John il titolo italiano), con Helen Mirren e Donald Sutherland.

Primo film in lingua inglese

“Non era nei miei piani fare un film in America perché per me gli strumenti del mestiere sono la mia lingua e paesaggi italiani. Questo progetto è nato un po’ per scherzo, un po’ per sfida – spiega Virzì – Una volta ho detto che come protagonisti della storia mi sarebbero piaciuti Helen e Donald ma non avrei mai pensato che avrebbero accettato”. Nato nel 1964, Paolo Virzì è stato in concorso a Venezia per la prima volta esattamente venti anni fa: nel 1997 vinse il Gran premio della Giuria con il suo terzo film, Ovosodo.

Helen Mirren e Donald Sutherland protagonisti

The Leisure Seeker può essere considerato un sequel ideale della Pazza Gioia (presentato al festival di Cannes nel 2016 e vincitore di tre David di Donatello). Il tema principale è libertà di scegliere della propria vita fino all’ultimo istante. Nonostante i timori dei figli, il senso comune e i limiti imposti dalla loro età e condizione di salute, Ella (Helen Mirren) e John (Donald Sutherland), due anziani malati rispettivamente di tumore e di Alzheimer, decidono di lasciare tutto e tutti per partire per un ultimo viaggio a bordo del loro vecchio camper (il “The Leisure Seeker”, ovvero “cercatore di svago”, che dà il titolo al film) sulla Route 1 fino a Key West, in Florida.

Virzì e il cinema

“Ho cercato di non rinunciare alle mie consuetudini di sempre: verità, umanità, ironia, provando a mescolare commedia e tragedia, disavventure comiche e istanti di gioia pura” afferma il regista. “Questo non è un film americano ma un film di Paolo Virzì girato negli Usa. Quest’uomo ha una visione straordinaria e del tutto personale della realtà” ha aggiunto Donald Sutherland, che torna a essere diretto da un regista italiano a più di 40 anni dal film Casanova di Fellini.

Nell’America di Donald Trump

La storia è tratta dal romanzo “In viaggio contromano” di Michael Zadoorian. Rispetto all’originale sono stati cambiati alcuni elementi per rendere il racconto più attuale. Tra questi la destinazione del viaggio (non è più Disneyland ma la East Coast), la professione di John, che è diventato un ex-professore di letteratura all’università, e c’è anche un riferimento a Donald Trump. “Mentre facevamo le riprese ci siamo spesso imbattuti in comizi della campagna elettorale di Trump e allora ho pensato di inserirli in qualche scena - racconta Virzì - ma mai avremmo pensato che sarebbe diventato presidente”.