Diplomata a soli 14 anni e laureata a 18, venne inserita dalla Nasa in un team che fu fondamentale per il calcolo delle traiettorie dei voli. Il suo immenso talento per i numeri è stato raccontato nel film “Il diritto di contare”
"Da ragazza, Katherine adorava contare. Ha contato tutto. Contava il numero di passi che faceva sulla strada. Contava i passi in chiesa. Contava forchette e piatti quando lavava i piatti". Così la Nasa descrive Katherine Johnson, la matematica, fisica e informatica afro-americana, detta anche "computer umano", che insieme alle colleghe Mary Jackson e Dorothy Vaughan, anche loro statunitensi di origini africane, ha contribuito all’allunaggio dell'uomo. L’impresa delle tre donne è raccontata nel film “Il diritto di contare” (“Hidden figures” il titolo originale) di Theodore Melfi. (LE DONNE E L'ALLUNAGGIO - LUNA 50: LO SPECIALE - 10 COSE DA SAPERE SULLA MISSIONE APOLLO 11)
Il diploma a soli 14 anni
Nata il 26 agosto 1918 a White Sulphur Springs in West Virginia, Katherine Coleman Goble Johnson, questo il nome completo, era la più piccola di quattro figli e fin da bambina aveva dimostrato un talento speciale per i calcoli. All'epoca, però, in quello Stato americano, l'istruzione pubblica per i bambini afroamericani non era garantita oltre le medie. I genitori fecero comunque in modo di farle frequentare il liceo nel campus di quella che è oggi la West Virginia State University. Diplomata a soli 14 anni, Johnson entrò poi in un college per soli studenti di colore.
Il contributo all’allunaggio
Dopo la laurea, arrivata all’età di 18 anni, fu assunta al National Advisory Committee on Aeronautics, l'agenzia che poi divenne la Nasa, dove lavorò al calcolo delle traiettorie di voli tra cui quello di Alan Shepard, il primo americano nello Spazio nel 1961 e poi di John Glenn, che l'anno dopo divenne il primo americano in orbita. Successivamente i suoi studi furono fondamentali per l'allunaggio, obiettivo che venne raggiunto con la missione Apollo 11 che vide Neil Armstrong mettere piede per la prima volta sulla Luna il 20 luglio 1969. "La Nasa non avrebbe potuto fare queste cose senza Katherine Johnson e il suo amore per la matematica!", scrive l’agenzia aerospaziale americana sul proprio sito.
I riconoscimenti
Johnson si è ritirata nel 1986. Sono numerosi i riconoscimenti a lei conferiti nel corso degli anni. Nel 2015 ha ricevuto dall'allora presidente Barack Obama la Medaglia presidenziale della libertà, la massima decorazione negli Stati Uniti. Nel 2018, “computer umano” ha tagliato il traguardo dei 100 anni. Sempre in quell'anno, A febbraio 2019, la Nasa le ha intitolato uno dei suoi edifici. Col nome della matematica afro-americana è stato battezzato "The Independent Verification and Validation Facility", in West Virginia, struttura che si occupa del corretto funzionamento dei software nelle missioni di alto profilo.
Il film “Il diritto di contare”
Ad agosto 2019, la Nasa ha cambiato nome a una strada all'interno del suo quartier generale a Washington, chiamandola “Hidden Figures Way”. Un omaggio alle tre donne pioniere delle missioni spaziali, protagoniste del film che ha come titolo italiano “Il diritto di contare”. Katherine Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson, come narrato dalla pellicola del 2016, sfidando i pregiudizi dell'epoca anche all’interno della Nasa, hanno tracciato le traiettorie per il Programma Mercury e le missioni Apollo 11 e Apollo 13. Il film ha ricevuto tre candidature al Premio Oscar 2017, tra cui quella di miglior film.