La storia dei parassiti raccontata da antichi fossili di vespa
ScienzeLa scoperta dei fossili di quattro specie di antiche larve aiuta a comprendere come si siano evoluti questi organismi nel corso del tempo
Sono stati scoperti dei fossili di quattro specie di vespe che, secondo gli scienziati, sarebbero in grado di raccontare la storia dei parassiti più antichi finora conosciuti. Le vespe risultano essersi sviluppate dentro crisalidi di mosca e sono state ritrovate in Francia. In vita in un periodo tra i 40 e i 30 milioni di anni fa, forniscono una prova diretta dell’evoluzione e della storia dei parassiti. Emerge da uno studio pubblicato su Nature Communications ed eseguito da un gruppo di ricercatori dell’Istituto di tecnologia di Karlsruhe in Germania.
Scoperti nella regione di Quercy
Nonostante la metà di tutte le specie animali siano considerate parassite, sono molto rare le tracce fossili delle interazioni fra i parassiti e i loro ospiti, tanto che finora gli studiosi per seguirne l’evoluzione sono sempre dovuti ricorrere a modelli teorici basati su ipotesi. I resti fossili di vespe che hanno avuto comportamenti da parassita sono nella maggioranza dei casi di adulti isolati, mentre ci sono pochissimi esempi di larve incastrate nell’ambra accanto ai loro ospiti. Ora, invece, è stato ritrovato l’unico resto di una vespa parassita, ancora intrappolata dentro la crisalide della mosca che la conteneva. Il resto, ben preservato, è stato scoperto nella regione di Quercy, nel sud-ovest della Francia.
Antenne e ali sono cambiate nel corso del tempo
Usando la risonanza magnetica e i raggi X, gli studiosi hanno analizzato più di 1500 crisalidi di mosche fossilizzate, tutte risalenti al periodo del Paleogene (compreso tra 65 e 23 milioni di anni fa), riuscendo a individuare ben 55 casi di parassitismo con quattro nuove specie di vespe, Xenomorphia resurrecta, X. Handschini, Coptera anka e Palaeortona quercyensis. Con questo metodo hanno notato che tutte le vespe si sono evolute in parassiti solitari solo una volta dentro l’organismo ospitante, adattandosi al nuovo habitat grazie allo sviluppo di diverse caratteristiche prima non presenti. Per esempio, le antenne e le ali delle vespe C. anka e P. quercyensis si sono evolute nel corso del tempo rispetto alle altre due specie di Xenomorphia.