I nativi americani rimasero isolati per 10mila anni
ScienzeSecondo uno studio a cui hanno collaborato due ricercatori italiani, i primi colonizzatori arrivarono in Nord America dall'Asia circa 13-18 mila anni fa, senza poi subire influssi migratori da gruppi esterni per millenni
I nativi americani hanno vissuto 10mila anni in totale solitudine, senza l'influsso di migrazioni esterne. Lo afferma uno studio pubblicato sulla rivista dell'Accademia americana di Scienze (Pnas), a cui hanno contribuito due ricercatori italiani dell'Università di Pavia, Alessandro Achilli e Ugo Perego.
L'arrivo in Nord America - I primi colonizzatori arrivarono in Nord America dall'Asia circa 13-18 mila anni fa, attraverso un corridoio di terra chiamato Beringia, che univa la Siberia orientale con l'Alaska. Da lì viaggiarono verso sud, lungo la costa pacifica, fino alla Terra del Fuoco. "Ci si è chiesti però se a questa prima migrazione in quell'area ne siano seguite altre, sempre lungo la rotta costiera - ha spiegato Alessandro Achilli, professore associato del dipartimento di Biologia dell'ateneo pavese - e per capirlo abbiamo analizzato i campioni ossei risalenti a diversi periodi temporali”.
I millenni di isolamento - In particolare, l'equipe ha studiato con l'analisi del genoma, nucleare e mitocondriale, campioni risalenti a 10.300 anni fa rinvenuti nell'isola Principe di Galles, sulle coste dell'Alaska, e altri reperti ossei più recenti, datati tra 2 e 6mila anni fa, recuperati sulle coste della Columbia Britannica in Canada: tali analisi hanno dimostrato una sostanziale omogeneità nel patrimonio genetico. Sarebbe la conferma che, dopo la prima colonizzazione passata per la Beringia, "le popolazioni native, insediatesi sulla costa pacifica occidentale, sono rimaste lì e non ci sono stati influssi successivi fino a 1.750 anni fa".
La migrazione verso le zone centrali - Lo studio ha evidenziato anche un altro elemento. Se, dicono i ricercatori, la migrazione lungo la costa pacifica è stata quella "che più ha contribuito al primo popolamento delle Americhe", se ne ipotizza anche un'altra interna. L'analisi di ulteriori campioni risalenti a 8.500 anni fa ha infatti riscontrato in altre zone del Nord America (negli stati del Montana e di Washington) una maggiore diversità genetica rispetto ai nativi della costa. L'ipotesi, sottilinea Achilli, "è che si tratti di un flusso migratorio successivo, forse diverso. Potrebbe essere una migrazione interna molto antica".