Egitto, statua di Ramses II trovata alla periferia del Cairo
ScienzeUn team di archeologi tedeschi ed egiziani ha rinvenuto i resti di una scultura dedicata al grande faraone, vissuto tra il 1303 e il 1212 a.C.. Si trovava all’ingresso del tempio dedicato al dio Sole, nella città sacra di Heliopolis, dove oggi sorge un sobborgo della capitale. LE FOTO
In un quartiere periferico de Il Cairo, in Egitto, un team di archeologi tedeschi ed egiziani ha rinvenuto, sepolto sotto metri di acqua e fango, i resti di un colosso di circa otto metri che probabilmente rappresenta il faraone Ramses II (FOTO). La scoperta è avvenuta nei pressi del tempio dedicato al dio del Sole, all’interno della zona dove una volta sorgeva l’antica città sacra di Heliopolis, considerata dagli antichi Egizi centro e origine della creazione. Il ministro egiziano delle Antichità, Khaled al Anani, ha dichiarato all'agenzia Reuters che "si tratta di una delle più importanti scoperte avvenute nel Paese".
Il Cairo, il ritrovamento della statua gigante di Ramses II. FOTO https://t.co/CA2DqLPzaR #scienze pic.twitter.com/7DlrdShSCs
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Nella periferia della capitale – I resti del colosso sono stati trovati nel sobborgo di El Matariya, e a poca distanza dall’enorme scultura è stato rinvenuto anche il busto di una seconda statua di 80 centimetri che si pensa raffiguri il faraone Seti II, uno dei nipoti di Ramses II. "Anche se non ci sono incisioni che potrebbero far identificare il colosso con certezza – ha spiegato Mahmoud Afifi, direttore del Dipartimento delle antichità egizie - il fatto di averlo trovato all’ingresso del tempio del dio Sole suggerisce che potrebbe raffigurare Ramses II”. La struttura, infatti, era stata voluta proprio dal faraone che durante il suo regno consentì all’impero egiziano di espandersi dalla Siria alla parte settentrionale del Sudan. Scontrandosi con gli Ittiti nella battaglia di Qadesh e respingendo l'improvviso attacco dei misteriosi "Popoli del mare". Secondo Afifi, il ritrovamento è particolarmente importante perché dimostra che il tempio "Oun", altro nome con il quale è conosciuta la struttura, era un edificio enorme con magnifiche statue, colossi e obelischi. Maestosità che il luogo sacro avrebbe perso con il passare dei secoli, soprattutto durante il periodo dei Tolomei e dei Romani, quando la maggior parte dei suoi obelischi vennero trasportati ad Alessandria o a Roma.
Ramses II, il Grande – Ramses II, detto il Grande, secondo numerose ricostruzioni storiche fu il faraone che si oppose a Mosè durante l’Esodo e regnò l’impero egizio per ben 66 anni, dal 1279 al 1213 a.C.. Il fascino di Ramses II ha attraversato i secoli, tanto che il poeta romantico inglese Percy Shelley nel 1818, ispirato da una sua statua esposta al British museum di Londra, ne cantò le gesta e la caduta nel famoso sonetto "Ozymandias" (trasliterazione in greco del nome del suo regno).
Sessantasei statue a Luxor – La scoperta del Cairo arriva pochi giorni dopo un altro importante ritrovamento avvenuto a Luxor, nell’Egitto centro-orientale, che ha portato alla luce 66 statue. Secondo il Dipartimento delle antichità egizie le sculture risalirebbero all’epoca del nono faraone Amenofi III (1400 a.C. circa) e raffigurerebbero Sekhmet, la dea della guerra, delle epidemie e delle guarigioni.