Tumore al seno metastatico, cos’è e quali novità nella cura
Salute e BenessereQuando si parla di patologie oncologiche è necessario distinguere ogni caso sia per malattia specifica, sia per paziente. Ed è proprio in questo senso che la medicina moderna si sta orientando. Ecco perché oggi si può parlare di oncologia di precisione
Le malattie tumorali hanno diversi stadi di presentazione. Per esempio, quando si tratta di tumore al seno è necessario differenziare tra il cancro alla mammella in stadio precoce e il cancro alla mammella in stadio metastatico. Sono due patologie completamente differenti, se dalla prima è possibile guarire, dalla seconda ci si può curare attraverso delle terapie sempre più efficaci sia in termini di allungamento delle aspettative che di vita che di qualità della vita stessa. Con il termine tumore al seno metastatico si indica lo stadio in cui alcune cellule tumorali sono localizzate in organi a distanza rispetto alla mammella. “In Italia nel 2023 a circa 56 mila donne è stato diagnosticato il tumore mammario, di queste almeno 16 mila sono metastatiche” – spiega Giuseppe Curigliano, Direttore del Dipartimento Nuovi Farmaci all'Istituto Europeo di Oncologia di Milano e Professore di Oncologia Medica all' Università di Milano. “Il 50% di queste donne con tumore endocrino responsivo ed HER2 negativo sono eleggibili al test per la ricerca della mutazione ESR1, ossia un'alterazione del DNA che prevede risposta a terapie ormonali di nuova generazione” – aggiunge il Professor Curigliano, Presidente eletto di ESMO (Società Europea di Oncologia Medica) - Queste mutazioni consentono al tumore di crescere in modo incontrollato e possono rendere la patologia molto più difficile da trattare”.
Le novità
Per il Professore Curigliano è essenziale eseguire un test diagnostico per la ricerca della mutazione ESR1: “In tutte le donne con malattia endocrino responsiva Her2 negativa è a mio avviso fondamentale proporre una biopsia liquida alla ricerca di questa alterazione. Se l'esame dovesse risultare negativo io consiglieri di eseguire un test su tessuto e quindi indagare attraverso la tecnologia NGS l'effettiva presenza o assenza della mutazione”. Grazie ai progressi della ricerca, nonostante il cancro metastatico sia una malattia cronica, l'oncologia sta trovando cura sempre più efficaci e personalizzate in grado di controllare i sintomi e l'andamento della malattia, in alcuni casi riuscendo anche a rallentarne la progressione. L'obiettivo è far sì che i pazienti possano migliorare la qualità e l'aspettativa di vita. “Nell'era della medicina di precisione – dichiara Curigliano - avere accesso a un farmaco in grado di migliorare notevolmente la qualità della vita dei pazienti è davvero un traguardo emozionante”.