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Al Policlinico Gemelli di Roma operati in utero gemellini con rara patologia

Salute e Benessere
©Ansa

Sono stati operati in utero a 26 settimane di vita fetale per una grave e rara patologia, la sindrome da trasfusione feto-fetale. "Oggi hanno due mesi e mezzo, godono di ottima salute", ha fatto sapere l'ospedale

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Intervento record al Policlinico Gemelli di Roma. Due gemellini sono stati operati in utero a 26 settimane di vita fetale per una grave e rara patologia, la sindrome da trasfusione feto-fetale, nell’ambito di una gravidanza gemellare monocoriale (due gemelli con una sola placenta) biamniotica (e due sacchi amniotici). I due bimbi sono nati con taglio cesareo a 35 settimane il 6 luglio. "Oggi hanno due mesi e mezzo, godono di ottima salute", ha fatto sapere l'ospedale in una nota.

L'intervento nel dettaglio

Il delicato e complesso intervento è stato eseguito lo scorso aprile, in occasione dell’apertura del primo centro di chirurgia fetale dell’ospedale, da un'equipe specializzata, tra cui la dottoressa Elisa Bevilacqua, reduce di 7 anni di lavoro presso il Centre Hospitalier Universitaire Brugmann di Bruxelles, coadiuvata dal suo maestro il professor Jacques Jani di Bruxelles, guru della chirurgia fetale in Europa e nel mondo.

Cos’è la sindrome da trasfusione feto-fetale

Come spiegato dal policlinico, le gravidanze gemellari monocoriali comportano un rischio molto più elevato di mortalità e morbilità rispetto alle gravidanze gemellari dicoriali (due placente per i due gemelli). "È dovuto alla presenza di comunicazioni tra le due circolazioni fetali, che avviene attraverso dei vasi speciali (anastomosi). Normalmente il sistema di scambio di sangue attraverso queste anastomosi è bilanciato, cioè avviene in modo 'equo' tra i due feti, ma ci sono casi in cui il sangue va in misura maggiore da un gemello verso l'altro, determinando uno sbilanciamento dal punto di vista emodinamico e l'insorgenza della cosiddetta sindrome da trasfusione feto-fetale", ha riferito Bevilacqua. "Il gemello detto "donatore" "si impoverisce di sangue (ipovolemico), con conseguente ridotta produzione di urina (oliguria) che porta ad una riduzione di liquido amniotico nel sacco nel quale è contenuto (oligoanidramnios). Mentre, il gemello "ricevente" al contrario "si arricchisce troppo di sangue nella sua circolazione (ipervolemia), e facendo tanta pipì nel sacco amniotico sviluppa la complicanza detta polidramnios poliurico (il liquido amniotico nel suo sacco aumenta)", ha aggiunto. Se la sindrome da trasfusione feto-fetale non è trattata, il rischio di perdere entrambi i gemelli è del 95%.

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