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Messa a punto un'app per aiutare a ridurre l’antibiotico-resistenza

Salute e Benessere
©Ansa

Si chiama Antibiogo, è stata sviluppata e testata da Medici senza frontiere (Msf), e ha da poco ricevuto la certificazione Ce. Sarà inizialmente disponibile in Mali, Repubblica Centrafricana, Giordania e Yemen

 

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Un'app che promette di aiutare a ridurre la resistenza agli antibiotici. Si chiama Antibiogo, è stata sviluppata e testata da Medici senza frontiere (Msf), e ha da poco ricevuto la certificazione Ce. Pensata con un occhio di riguardo verso i Paesi a basso e medio reddito,  consente ai tecnici di laboratorio non esperti di leggere e interpretare un antibiogramma, il test che determina la sensibilità batterica ai diversi antibiotici, indicando ai professionisti quelli più efficaci da prescrivere ai pazienti.
L'app, una volta ottenuta la certificazione finale, sarà distribuita su vasta scala per essere utilizzata dagli operatori sanitari di tutti i Paesi.

Come funziona l'app

Come sottolineato in una nota da Medici senza frontiere, si tratta di un sistema pensato per andare in aiuto dei Paesi con basse risorse dove non ci sono tecnologie avanzate né microbiologi esperti. L'app sarà inizialmente disponibile in Mali, Repubblica Centrafricana, Giordania e Yemen. "Ogni tecnico di laboratorio, in qualsiasi Paese a medio e basso reddito, potrà leggere e interpretare un antibiogramma direttamente dal suo telefono e conoscere il livello di resistenza dei batteri responsabili dell'infezione", ha spiegato Ernestina Repetto, esperta di antibiotico-resistenza. "Antibiogo è innovativa perché è stata creata dai bisogni e i dati raccolti nei Paesi a basse risorse e testata dalle popolazioni che ne beneficeranno. Il modello di sviluppo è praticamente opposto rispetto a quello abituale perché risponde alle esigenze reali osservate sul campo”, ha aggiunto  Nara Malou, Responsabile del programma Antibiogo di Msf.

I risultati dei test

I test effettuati sul campo hanno mostrato un livello di concordanza molto elevato: dal 90% al 98% (a seconda dei batteri), rispetto all'interpretazione fatta da microbiologi esperti.
L'app aiuterà, dunque, a ridurre un problema di salute pubblica prioritario, che secondo l'Organizzazione mondiale della sanità dal 2050 potrebbe diventare una delle principali cause di morte con dieci milioni di decessi all'anno a livello globale.

 

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